Leader di coalizione convocati dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e i veleni. Un incontro che sarebbe stato convocato per la giornata di oggi, 29 giugno a Palazzo dei Normanni e sarebbero tanti i rappresentanti dei partiti che vi parteciperanno. All’ordine del giorno c’è la scelta sulla linea della ricandidatura dell’attuale governatore, Nello Musumeci.

Invitati e rifiuti

La vera incognita sembra essere la partecipazione del segretario leghista siciliano Nino Minardo che a La Sicilia ha negato la propria partecipazione, negando anche l’organizzazione del vertice convocato da Miccichè al quale sarebbe stato invitato anche il deputato regionale, Luca Sammartino. La posizione di Minardo e la sua partecipazione alla riunione darà un senso allo stesso vertice all’Ars. Dirà se si tratta di un vertice per segnare la strada verso cosa fare alle regionali oppure se si tratta di una riunione tra “anti-Musumeci”.

La matassa del centrodestra

Quel che è certo è che Fratelli d’Italia non vi parteciperà. Intanto Massimo Russo, magistrato ex assessore di Raffaele Lombardo incontra Miccichè. Musumeci invece sonda il territorio in casa Udc tramite il suo assessore Turano. Il caos insomma regna sovrano tra le file del centrodestra sempre più frammentato tra i sostenitori del sì al Musumeci bis e sostenitori del no.

La replica di Armao

Intanto l’assessore Gaetano Armao replica all’articolo del quotidiano La Sicilia che ha annunciato la riunione all’Ars convocata da Miccichè. “Sono certo – dice sui social – che non sia vero quanto dicono Mario Barresi e lasicilia.it. Ho sempre ritenuto indecoroso che il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana svolgesse disinvoltamente il ruolo di arbitro in Parlamento e di giocatore nella politica siciliana, con la connivenza delle opposizioni che su queste tracimazioni hanno giocato cinicamente, senza alcun rispetto delle istituzioni regionali, dello statuto e dei principi della democrazia rappresentativa”.

Si faccia meno gossip

“Adesso sarebbe addirittura sconcertante che le riunioni di coalizione si tenessero negli uffici della Presidenza che debbono garantire imparzialità ed equilibrio. Da uomo delle istituzioni e studioso di diritto pubblico mi rifiuto di crederlo. E se i giornalisti additassero certi comportamenti scorretti sul piano istituzionale non sarebbe male. Meno gossip più istituzioni, giova alla Sicilia”.