E alla fine arrivò il “Papa straniero” ma sembrò più spaesato dei locali che, come le comari del paesino di una nota canzone “certo non brillano d’iniziativa” nella ricerca di un modo per stare insieme quantomeno sulle candidature a Presidente nei sei Liberi Consorzi siciliani.
L’ennesima riunione del tavolo di centrodestra in vista delle elezioni provinciali si è conclusa come le prime nove: nulla di fatto. Unica novità la presenza al tavolo non dei due coordinatori di Fratelli d’Italia ma del commissario Luca Sbardella che le stranezze tutte siciliane deve ancora comprenderle. Si perché la politica in Sicilia è cosa diversa dalla politica nel resto d’Italia e Sbardella se ne starà rendendo conto.
La versione dei partecipanti
Per i partecipanti a tavolo ci sono passi avanti è c’è la voglia di chiudere una intesa ma la vecchia spartizione fra partiti delle candidatura dei presidenti è ormai defunta e di ipotesi nuove non c’è neanche l’ombra e adesso alle elezioni manca un mese e mezzo e i tempi stringono per chiudere le liste.
La “disperata” novità
Ma di novità sul piatto non c’è soltanto lo sbarco di Sbardella. Le difficoltà nel trovare la quadratura del cerchio si notano dal piovere di una proposta peregrina se non avventata: ricorrere ad una modifica normativa. Se non si possono più rinviare le elezioni e tanto meno aspettare il ritorno al suffragio universale, per riuscire a mettere tutti d’accordo basterebbe rimuovere dalla legge elettorale il divieto a candidarsi a presidente del Libero consorzio dei sindaci a cui restano meno di 18 mesi di mandato. Questo permetterebbe di mettere in campo alcuni nomi graditi a tutti ma esclusi dalla legge.
Ma se i tempi stringono per fare le liste figuriamoci per fare una legge, pubblicarla e solo dopo fare i candidati. Quello più sorpresa resta Sbardella. Il Commissario FdI era convinto di sedersi al tavolo per definire un accordo ma si è accorto che non c’è neanche una bozza.
Quel che continua a non cambiare
Quel che non cambia è la richiesta di FdI di esprimere il candidato a Ragusa (e fin qui era una delle due opzioni possibili) ma anche quella della Lega di puntare su Caltanissetta anziché Trapani e su questo litiga (amorevolmente) con Forza Italia. C’è, poi, la questione dei due ex Presidenti che passano il tempo a stuzzicarsi a vicenda. Cuffaro e Lombardo non smettono di sembrare due ex fidanzati costretti allo stesso tavolo da gioco.
Ma Cuffaro non ha mai fatto un mistero di considerare questa elezione di secondo livello qualcosa di incontrollabile. E lo ha ribadito anche al tavolo di ieri sostenendo che la campagna elettorale è già partita e i candidati non usciranno mai dal tavolo regionale ma sono già stati scelti nei territori. Il suo riferimento è certamente agli accordi trasversali che sono già in campo fra liste civiche locali, pezzi di centrodestra e pezzi di centrosinistra. La mappa dei sindaci e dei consiglio comunali, infatti, è ben diversa dalla situazione regionale ben definita nelle coalizioni, sia pure con tutti i suoi limiti e distinguo.
Fine settimana di lavoro
Così si preannuncia un altro fine settimana di lavoro dei partiti nei singoli territorio nella speranza di uscire un asso dalla manica che sbrogli una matassa troppo intricata. Il tavolo regionale tornerà sa riunirsi lunedì o più probabilmente martedì. Sono tutti fiduciosi ma la possibilità di un accordo in realtà appare remota
Commenta con Facebook