Anche le parti sociali sono pronte a scendere in strada per protestare a fianco dei sindaci il prossimo 3 novembre a Roma per protestare contro le difficoltà finanziarie degli enti locali e le difficoltà a far quadrare i propri bilanci. Sarebbero un centinaio i Comuni soltanto in Sicilia che rischiano il crack. La Cgil e la Cisl si dicono preoccupati perché in questo stato di cose si rischia il taglio di servizi alle fasce più deboli.

La posizione della Cisl

La Cgil regionale ha annunciato di aderire e partecipare alla manifestazione dei  sindaci siciliani che si terrà il 3 novembre a Roma per denunciare le gravi criticità finanziarie e organizzative dei Comuni, afflitti da carenza di personale, e chiedere le modifiche normative necessarie a risolvere questi problemi. “Della situazione dei Comuni- dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – rischiano di fare e spese i cittadini e le imprese. I Comuni sono gli  enti locali che erogano servizi, a partire da quelli per i soggetti più fragili della società. Come sindacato siamo al  fianco dell’Anci nel rivendicare quelle modifiche normative necessarie a cambiare la situazione, consentendo ai comuni di potere funzionare al meglio e di sfruttare le opportunità del Pnrr”. Mannino rileva che “la Cgil segnala da tempo il problema degli organici, chiedendo le stabilizzazioni dei precari degli enti locali in dissesto e la dotazione di figure professionali adeguate ai compiti di programmazione e progettazione che saranno necessari nel prossimo futuro. E’ ora di trovare le soluzioni adeguare per rilanciare il ruolo dei comuni quale soggetto istituzionale più vicino ai cittadini”.

La posizione della Cisl

“Che il grido d’allarme dei Comuni siciliani – dichiarano Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia, e Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia – giunga fin nel cuore di Roma è il segno di una crisi che è arrivata ormai al capolinea e per cui sono necessari interventi drastici e risolutivi al più presto. Auspichiamo che la manifestazione dei sindaci, organizzata dall’Anci Sicilia, ottenga l’effetto sperato, ovvero quello di accendere un riflettore permanente sulla questione e sensibilizzare le coscienze su un tema che rischia di avere effetti gravissimi sulla ripresa dell’Isola post-Covid. Le criticità finanziarie e gestionali dei comuni della regione, nella maggior parte tra l’altro in grave carenza di organico, sono ormai molto serie e possono essere risolte soltanto con un’azione di sistema che coinvolga tutti i livelli, politici e istituzionali, regionali e nazionali, affinché a pagare le conseguenze del dissesto non debbano essere i cittadini siciliani, in termini di tagli ai servizi, maggiori tasse e mancato sviluppo grazie ai fondi del Pnrr. Da parte nostra, c’è la massima condivisione e sostegno alle iniziative dell’Anci e la immediata disponibilità a confrontarci, per definire assieme percorsi normativi condivisibili che permettano di uscire dall’emergenza”.

Articoli correlati