“A destra il reality show Chi vuol essere governatore”. Isa l’ironia Franco Miceli, candidato a sindaco di Palermo per l’area progressista (Pd, M5s, Sinistra civica ecologista e movimenti civici), per commentare quanto sta accadendo tra gli schieramenti dell’area apposta.

“Indecoroso reality show”

“Stiamo assistendo all’indecoroso reality show “chi vuol essere Governatore” in cui è lecita ogni meschineria”, questo il commento di Franco Miceli sulle plurime candidature a sindaco di Palermo che stanno spuntando. l’ultima quella di Francesco cascio cui candidatura è stata ufficializzata questa mattina dal coordinatore di Forza Italia Gianfranco Miccichè.  Il nome di Francesco Cascio, candidato sindaco di Forza Italia, da oggi si aggiunge ufficialmente a quelli della stessa area già in campo: Francesco Scoma della Lega-Prima l’Italia, Roberto Lagalla dell’Udc, Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, Totò Lentini per gli Autonomisti-Mna e Francesca Donato ex Lega.

“Totale disinteresse per la città”

Per Miceli è dunque una sorta di “spettacolo” quello a cui si sta assistendo tra i vari schieramenti di centrodestra. “Un reality – dice – che dimostra il totale disinteresse per le palermitane e i palermitani: niente temi, niente programmi, solo poltrone. Io sono stato chiamato a riattivare la città proiettandola verso il futuro. In questi giorni sto incontrando le tante realtà vitali di Palermo per la costruzione di un progetto comune che punta sulla partecipazione e sull’ascolto. Da questa parte idee concrete e progetti, dall’altra solo ricerca disperata di poltrone”.

Ancora attacchi al centrodestra

Non è la prima volta che Franco Miceli attacca gli avversari. L’ultimo attacco è avvenuto nei giorni scorsi dopo l’ufficializzazione della sua candidatura a sindaco di Palermo. “Non mi sono mai sottratto a impegni complessi e di responsabilità, ma dietro la mia scelta c’è solo e soltanto l’amore per Palermo e la responsabilità che mi assumo di essere guida per il cambiamento che questa città merita. Qualcosa che non vedo a destra” e chiede, “su cosa, tutti i candidati della destra, stanno litigando? Nessun tema sul tavolo: solo accordi di potere”.