“La chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Cervello, accorpato a quello di Villa Sofia, causerebbe grandi e gravi disagi per l’intera popolazione cittadina, oltre che un aumento del sovraffollamento, nonché sovraccarico di lavoro per il pronto soccorso di Villa Sofia”. Lo scrivono in una nota indirizzata all’assessorato regionale alla Salute i sindacati Cisl Fp, Uil Fpl, Nursind, Nursing Up e Fials Palermo.
In merito all’ipotesi di accorpamento dei due pronto soccorso, le sigle sindacali ribadiscono la propria contrarietà “alla chiusura dell’unico polo di emergenza dell’area ovest della Provincia di Palermo, nonché punto di riferimento per una vasta area della città”.
“Chiusura potrebbe determinare gravi disagi”
“La chiusura di tale importante e nevralgica area di emergenza potrebbe determinare grandi e gravi disagi per l’intera popolazione cittadina. Doveroso, inoltre, porre l’attenzione alla gestione pratica delle emergenze, con i vari ricoveri, visite specialistiche ed esami diagnostici ai quali dovrebbero essere sottoposti i pazienti presso i reparti del Cervello, ma presi in carico dal pronto soccorso di Villa Sofia, con il conseguente aumento dei trasferimenti dei pazienti e dunque un impiego maggiore di ambulanze aziendali e personale, senza contare i disagi per l’utenza”.
La proposta, “Prefabbricati vicini al pronto soccorso”
“Alla luce delle criticità evidenziate – scrivono i sindacati – proponiamo la realizzazione di locali, anche prefabbricati, attigui all’attuale pronto soccorso del Cervello, al fine di scongiurare la chiusura e porre rimedio all’attuale situazione determinatasi all’interno del medesimo, a causa della mancata conclusione dei lavori di ristrutturazione, iniziati da tempo e ad oggi non ancora terminati”.
“Chiediamo incontro urgenti con assessorato alla Salute”
I sindacati quindi vogliono un confronto con la politica: “Chiediamo quindi un incontro urgente all’assessorato alla Salute affinché possano essere prese nella giusta considerazione anche i pareri delle altre organizzazioni sindacali e non già di una sola, nonché al fine di trovare soluzioni adeguate e condivise, nel rispetto della corretta assistenza sanitaria dovuta alla popolazione e soprattutto del benessere lavorativo dei lavoratori interessati”.
Commenta con Facebook