“Prima ancora che di dissesto economico, il Comune di Palermo soffre ormai da anni di un gravissimo dissesto funzionale dovuto al blocco delle assunzioni e al mancato turn over che penalizza i servizi e quindi i cittadini. Nel corso di un incontro con la Commissione Bilancio del Consiglio comunale, abbiamo ribadito la richiesta di aumentare a 36 le ore ai 2.350 lavoratori ancora part time”. Lo dicono Lillo Sanfratello della Cgil, Mario Basile e Margherita Amiri della Cisl, Ilioneo Martinez e Salvatore Sampino della Uil e Nicolò Scaglione del Csa-Cisal a margine dell’incontroche si è tenuto ieri.
I risparmi dei pensionamenti
“Bisogna ripartire dall’emendamento al bilancio consuntivo 2020 e dalla direttiva del sindaco che prevedevano di destinare all’aumento delle ore le risorse liberate dai pensionamenti di quest’anno – dicono i rappresentanti sindacali –. Ringraziamo il presidente Barbara Evola per la convocazione e i consiglieri Dario Chinnici, Fabrizio Ferrandelli, Andrea Mineo e Claudia Rini che hanno sposato la causa dei lavoratori comprendendo che solo così sarà possibile far uscire il Comune dal dissesto funzionale in cui versa. Non ci fermeremo e chiederemo un incontro al presidente del consiglio comunale e a tutti i capigruppo per affrontare la questione in tutte le sedi istituzionali”.
I numeri del dissesto
Oramai da mesi non si fa altro che discutere sulle condizioni disastrate delle finanze del Comune di Palermo. La politica si scontra ed in consiglio comunale non si parla d’altro. In senato in discussione un Dl che potrebbe liberare (se approvato) risorse una tantum per provare a salvare l’ente pari a ben 75 milioni di euro. Recentemente è stata fatta una sorta di “operazione verità” da parte dell’ex assessore al Bilancio, Roberto D’Agostino, che ha svelato i numeri del dissesto: fondo perdite aziende, 79 milioni; fondo rischi spese legali, 64 milioni più gli ultimi 20 milioni di Gesip; fondo anticipazioni di liquidità, 44 milioni. La spalmatura del maggiore disavanzo da rendiconto 2019 (pari a 307,8 milioni) ha comportato una rata annua aggiuntiva di circa 20 milioni.
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