In tre per la poltrona di sindaco

Ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Cefalù con una nota diffusa agli organi di stampa Pippo Abbate già amministratore delle comunità di Pollina e Lascari. Il medico cefaludese ha deciso di correre per la poltrona di sindaco spinto dai suoi simpatizzanti e guiderà una coalizione civica che guarda a tutte le aree politiche dell’emiciclo.

Scende in campo anche Abbate

“Accogliendo le sollecitazioni di tantissimi amici, ufficializzo la mia candidatura per le elezioni di primavera nella nostra Città di Cefalù – ha detto il neo candidato Abbate – metterò a disposizione tutta la mia competenza amministrativa per cogliere ogni occasione di crescita per la città. L’impegno che ho sempre profuso è la garanzia dei buoni frutti che l’esperienza potrà apportare. Faccio appello a tutte le forze della città per costruire insieme un forte movimento civico che possa dare alla nostra Cefalù quelle risposte che noi, Comunità tutta, attendiamo da anni”.

In corsa anche Giovanni Iuppa e Simona Vicari

Con la candidatura di Abbate, ad oggi sono dunque tre gli sfidanti per la carica di primo cittadino della Città di Ruggero. Il centro destra schiererà l’ex senatrice e sottosegretaria di Stato, Simona Vicari, che ha già ricoperto la carica di sindaco, a Cefalù per due mandati, a partire dal 1997, anno in cui era anche deputato regionale. Ad appoggiare l’architetto palermitano ci saranno diversi partiti del centro destra con Forza Italia e il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché in testa.

A sinistra invece, pur non avendo ancora ufficializzato il candidato, il più quotato per la successione al decennio a guida Lapunzina sembra essere l’avvocato Giovanni Iuppa, attuale presidente del consiglio comunale, che sarà principalmente sponsorizzato dal PD del quale però lo stesso non risulta essere tesserato.

Nel panorama politico locale la cosa che sembra certa è che nessuna delle tre coalizioni dovrebbe correre col simbolo dei partiti. Nella Cittadina Normanna, tra coloro che non hanno preso posizione, ci sono i pentastellati che, se dovessero seguire le direttive e le alleanze nazionali, potrebbero essere in corsa insieme al candidato appoggiato dal PD, ma i seguaci di Conte ad oggi non ancora hanno proferito parola.