“É ora di dire basta”. Comincia così un lungo post su facebook dell’ex sottosegretaria e sindaco di Cefalù Simona Vicari. Prende posizione, seppur facendo intendere e mai accusando con dovizia di particolari, riguardo agli ultimi accadimenti attorno a Cefalù. Da quelli più recenti, che riguardano i due diversi episodi di sesso in spiaggia ripresi da videoamatori dal lungomare, a quelli invece più atavici che riguardano in generale il traffico caotico e i disservizi che spesso di manifestano nella cittadina turistica del palermitano. Parole dure che allo stesso tempo sembra anche, in maniera sibillina, rilanciare una sua ipotetica candidatura a sindaco. D’altronde la stessa Vicari non ha mai nascosto che volentieri sarebbe tornata in campo dopo aver governato Cefalù per due mandati consecutivi a partire dal 1997.

Le sue parole dopo aver incontrato tanti cittadini

Simona Vicari sostiene di aver deciso di prendere posizione dopo essersi confrontato con tanti suoi concittadini: “Assuefarsi silenziosamente, subendo le brutte abitudini del potere, – sottolinea nel posto – è il peggiore  modo di lasciar correre qualsiasi sopruso ed ingiustizia. Sento la vostra rabbia, nel percorrere le strade di Cefalù. Incontro tanti cittadini ed ascolto l’esasperazione, l’impotenza, per una situazione sociale ormai diventata inaccettabile e insostenibile. Questo profondo disagio in qualsiasi forma essa mi viene descritta, ha una costante: la mancanza di una vera guida politica amministrativa, di un punto di riferimento per la comunità, privo  dell’attuale costume  dei favori e delle  becere clientele”.

“Non si deve più subire”

La Vicari aggiunge che sarebbe arrivato il tempo di prenderne coscienza e non subire più tale aspetti negativi. Seppur non faccia mai riferimento ad un episodio o fatto specifico, nella lettera sembra esserci l’intenzione di puntare il dito sugli ultimi fatti eclatanti delle due coppie scoperte a fare sesso in spiaggia e riprese da telefonini i cui video hanno fatto il giro veloce dei social. Ma l’ex sottosegretario lascia intendere anche di non essere d’accordo sulla linea dura, e intransigente, dell’attuale sindaco Rosario Lapunzina, spesso attaccato per i suoi metodi duri sul fronte degli eccessivi ed esasperanti controlli: “A Cefalù – scrive sempre la Vicari – da troppo tempo si vive con la spada di Damocle sulla testa. La parola amministrare sembra essere diventata sinonimo di potere insindacabile, verso cui solo le suppliche sottomesse, che umiliano il cittadino, possono avere ascolto. Un fenomeno molto preoccupante e foriero di demotivazione sociale, che incidendo sulle libertà fondamentali di ogni cittadino, finisce col violare, addirittura, i diritti costituzionalmente protetti sui quali, ormai, sono fondate  tutte le civiltà occidentali”.

E’ crisi sociale

L’ex sindaco affonda il colpo e senza mezzi termini parla di “crisi sociale”: “Crisi di tutela della libertà dei cittadini,  che sentendosi indifesi, non abbozzano nessuna reazione. Essi accettano passivamente come ineluttabile questo disagio. Io dico che è ora di cambiare, è ora di parlare liberamente ovunque e con chiunque, senza timore. Ormai da diversi anni a questo clima sociale si aggiunge all’evidente, in quanto palesemente  osservato da tutti, degrado del territorio. Tutte componenti che concorrono allo scoramento sociale distruggendo ogni  legittima speranza che  i cittadini serbano sul proprio futuro”.

Ritrovare la speranza

Nel suo post l’ex prima cittadina continua a battere sul fatto che ci sia scoramento tra i giovani, gli imprenditori e le famiglie in genere. C’è poi un passaggio in cui la Vicari sembra proprio aver intenzione di tornare in pista magari in vista delle prossime amministrative della primavera 2022 a Cefalù: “Io non intendo restare con le mani in mano – precisa -. Amministrare è compito assai difficile questo è ben noto a tutti, ma nella mia esperienza di sindaco, pur con tante imperfezioni, ho sempre provato a lavorare affinché il cittadino si sentisse partecipe è soggetto attivo della Pubblica Amministrazione. Chi Amministra prima di tutto è un cittadino e qualsiasi onesto cittadino deve sentirsi amministratore della propria comunità. È ora di guardare lontano, rinfrancare lo spirito, ridare forza alle idee e alla voglia di fare abbandonando i distruttivi schemi clientelari e garantendo pari dignità ad ogni singola persona. Noi siamo Cefalù! E’ ora di riprendercela!”.

 

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