L’assessore regionale al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, ha firmato oggi il decreto attuativo che, come previsto dalla legge regionale 24/2019, prevede l’estensione in Sicilia delle concessioni demaniali marittime. fino al 31 dicembre 2033. Il provvedimento è frutto di un confronto proficuo con tutte le associazioni di categoria, sentita la IV Commissione parlamentare presieduta dall’onorevole Giusi Savarino. I punti salienti sono: l’immediata estensione al 2033; la presentazione delle istanze (1 giugno- 31 agosto 2020) attraverso portale informatico dedicato, che consentirà, per la prima volta, l’avvio delle procedure di concessione del demanio marittimo in via digitale.

“Anche in questo campo, dunque – sottolinea l’assessore Cordaro – con il governo Musumeci trasparenza, semplificazione rispetto dei tempo delle procedure amministrative. Nel corso della stessa riunione si è stabilito che dal 22 maggio potranno essere avviate le attività di bar e ristorazione all’interno degli stabilimenti balneari previa circolare del presidente della Regione. E’ stato infine deciso che, fermo restando il nulla osta dell’assessorato alla Sanità, che prevede il previo esame positivo delle acque di balneazione, la stagione balneare in Sicilia aprirà i battenti sabato 6 giugno”

Le imprese balneari soffrono da tempo l’incertezza di una chiara legislazione che costringe alla precarietà gli operatori del settore. A colpire ulteriormente il settore dei balneari già duramente provato dal lockdown nonché per gli esiti della pandemia  sono state le norme per la ripartenza che ancora non sono definite. Un sistema di incertezze intollerabili. Una situazione che si protrarrà ancora a lungo.

Nei prossimi giorni dovrebbe tenersi un incontro fra la Regione e i gestori delle attività per capire come e quando si potrà partire con la stagione balneare. tanti i temi sul piatto. Si va dalla distanza fra le attrezzature alle pratiche di sanificazione per arrivare fino all’uso delle cabine che a Palermo sono una istituzione ma quest’anno è probabile non campaiano