La notizia dell’inchiesta della corte dei conti sul concorso dei forestali bandito dalla Regione Siciliana trova apprezzamenti, e adesso si spera che si faccia piena luce. In particolare ad esultare è il Codacons. Non poteva essere altrimenti dal momento che la stessa associazione aveva presentato infatti un esposto a Procura e Corte dei Conti, chiedendo proprio l’apertura di un’inchiesta. Il concorso oggetto di polemiche e annullato nelle scorse settimane.

“Piena luce sulla vicenda”

“Ora l’avvio di questa indagine – scrive il Codacons – dà ragione all’associazione. Di fronte al sospetto di una nuova ‘parentopoli’ avevamo subito chiesto di fare piena luce sulla vicenda. Ciò per garantire l’effettiva applicazione dei principi di imparzialità, trasparenza e pari opportunità. A tutela del buon andamento della pubblica amministrazione e delle migliaia di partecipanti al concorso”.

I motivi dei forti sospetti

Tre giorni fa è trapelata la notizia che la procura della corte dei conti di Palermo ha aperto un’inchiesta sul concorso per i 46 agenti forestali. Vi sono forti sospetti di irregolarità, in testa a quella graduatoria ufficiosa Alessio Maria Salerno, il figlio dell’ex dirigente della forestale Giovanni Salerno che prima di andare in pensione ha nominato la commissione esaminatrice del concorso. Il figlio del dirigente, in base alla graduatoria circolata in rete prima della ufficializzazione, l’unico a rispondere a tutte le domande su 20 candidati e ottenere il massimo punteggio di 30. La sospensione del concorso annunciata dal presidente della Regione Renato Schifani sulla scorta dell’esito degli accertamenti compiuti da uno specifico collegio ispettivo, nominato dallo stesso governatore. Adesso c’è da stabilire chi dovrà risarcire la Regione per i circa 2 milioni di euro spesi per espletare il concorso che rischia di naufragare.

“Accertata illegittimità degli atti”

“È stata accertata l’illegittimità degli atti della procedura concorsuale”, si legge in una nota. In quanto dalla “ampia relazione presentata dal collegio ispettivo emerge che ‘il dirigente generale del comando del corpo forestale dell’epoca avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi”. Il “conflitto di interessi” dell’ex capo della forestale “ha trovato conferma nella giurisprudenza amministrativa del Tar Sicilia e del Consiglio di giustizia amministrativa – dicono ancora dalla Regione –. La relazione è stata già trasmessa al dirigente generale del dipartimento regionale della funzione pubblica per i consequenziali adempimenti di legge e l’adozione dei provvedimenti in autotutela”.

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