È giallo sul tentato omicidio di Giovanni Laurini, il 34enne accoltellato in casa a Palermo, nel quartiere Cep, sabato scorso. Del tentato omicidio si è autoaccusata la madre, Rita Tinaglia, difesa dall’avvocato Giovanni Pecorelli, ma per il gip che, ieri, l’ha sentita, sulla vicenda ci sono ancora molti lati oscuri.
Il ragazzo, che in passato era stato denunciato per maltrattamenti nei confronti della madre, dormiva accanto al fratello disabile. La madre era al piano di sotto da una vicina, quando il fratello della vittima ha chiamato i soccorsi. E il coltello usato per il tentato omicidio era stato lavato e riposto in un cassetto. Perché, si chiedono gli inquirenti, occultare l’arma vista l’intenzione di confessare il fatto? Il sospetto, dunque, è che la donna addossandosi la colpa del fatto potrebbe voler coprire qualcuno.
L’omicidio di Boccadifalco
E’ stato fermato dai carabinieri il proprietario di casa che questa mattina avrebbe ucciso Aleandro Guadagna di 32 anni. La vittima era il suo inquilino e sembra che alla base dell’omicidio ci siano alcuni affitti non pagati e una lunga serie di contese fra i due che sembra andassero avanti da tempo ma senza mai far pensare ad un epilogo tanto tragico.
L’indiziato dell’omicidio ha 77 anni ed è stato rintracciato all’interno del Centro commerciale La Torre mentre la sua auto è stata trovata vicino la sua abitazione. A bordo della vettura è stato trovato un fucile. Sul luogo del delitto sono state recuperate alcune cartucce. Il presunto assassino è stato portato in caserma al comando della compagnia San Lorenzo per eseguire l’esame dello stub per accertare se ci siano o meno tracce di polvere da sparo nelle mani dell’anziano.
I carabinieri nell’abitazione del presunto omicida
I carabinieri erano, prima, andati nell’abitazione dell’uomo, la casa in cui risiede, ma non lo avevano trovato. Ai militari i familiari hanno raccontato che il loro congiunto era uscito presto da casa. L’uomo aveva lasciato una lettera nella quale spiegava cosa stesse per fare anche se non nel dettaglio. Sto andando a sistemare la questione degli affitti non pagati con l’inquilino era il contenuto del messaggio lasciato ai congiunti. Ma nonostante la lettera nessuno dei parenti aveva mai pensato per un attimo che potesse finire così, nel sangue.
Il proprietario di casa in Caserma per essere interrogato
I carabinieri lo hanno comunque ritracciato e portato in caserma. Il proprietario dell’immobile sarà, adesso, interrogato per ricostruire gli eventi. I Carabinieri cercheranno di capire cosa sia realmente successo e come la discussione sia degenerata fino a questo punto.
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