Confindustria vuole capire le intenzioni dei candidati alla presidenza della Regione Sicilia in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre. Ed è proprio per questo che ha stilato un documento con numerosi temi da affrontare per chiedere degli impegni ben precisi agli aspiranti governatori. A risaltare sono ovviamente i temi di sempre: il problema rifiuti, l’arretratezza delle infrastrutture, l’elefantiaca burocrazia e gli investimenti necessari per far decollare la Sicilia e ridurre il gap con il nord.
I facci a faccia
Tutti gli incontri si terranno nella sede di Confindustria Palermo in via Alessandro Volta. Oggi alle 13 primo incontro con il candidato Cateno De Luca, a seguire alle 16 ci sarà Gaetano Armao. Domani, venerdì 2 settembre, a mezzogiorno ci sarà Caterina Chinnici, alle 14,30 Nuccio Di Paola e alle 17 Renato Schifani.
Caro bollette, infrastrutture e burocrazia
Sul fronte del caro bollette gli industriali chiedono almeno 500 milioni dalla Regione per tamponare gli extracosti energetici delle imprese da attingere attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione. Per quanto concerne le infrastrutture si ritiene indispensabile la realizzazione del Ponte sullo Stretto, mentre sullo snellimento della burocrazia si chiedono tempi certi per i pagamenti alle imprese e l’eliminazione della Cts, la commissione tecnico specialistica della Regione che si esprime sulle autorizzazioni ambientali.
Zes, giovani e credito
Far uscire fuori dal degrado la maggior parte delle aree industriali, accelerare per l’attuazione delle Zes, creare uno strumento regionale che garantisca ulteriori fondi simile al modello degli aiuti di Stato previsti dall’Unione Europea. Si sollecita poi un potenziamento ulteriore dell’Irfis, il massimo impegno per sfruttare le risorse del Pnrr e la creazione di bandi per favorire le start up di giovani.
Transizione, rifiuti ed energia
Secondo gli industriali la Regione deve farsi carico di accompagnare le imprese nel processo di decarbonizzazione e per sviluppare componentistica nel campo delle rinnovabili e dell’idrogeno, attrarre investimenti esteri e valorizzare le eccellenze dell’agricoltura. Sul capitolo rifiuti non solo termovalorizzatori ma necessita un “Piano industriale dell’economia circolare”, atto a garantire l’autosufficienza del sistema rifiuti siciliano. Infine nell’ambito della salute, prescindere dal sistema pubblico o privato, si chiede la garanzia ai siciliani dei servizi secondo parametri di efficienza e qualità.
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