“Un altro anno è passato senza una riforma dei Consorzi di bonifica giusta e condivisa, ma soprattutto utile ai siciliani. Per il 2021 la Filbi-Uila chiede con forza una legge regionale che dia finalmente certezze al settore assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali e la valorizzazione del personale per garantire così servizi sempre migliori all’utenza”.

Lo ha dichiarato il segretario nazionale della Filbi-Uila, Gabriele De Gasperis, concludendo insieme con il segretario siciliano Enzo Savarino l’Esecutivo regionale dell’organizzazione che riunisce le lavoratrici e i lavoratori dei Consorzi di bonifica.

Alla riunione in videoconferenza, allargata ai rappresentanti sindacali dei vari enti, ha preso parte anche il segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino.

De Gasperis e Savarino hanno ancora affermato: “Continueremo a batterci, oltre che per una riforma capace di rilanciare veramente gli enti, perché l’avvio del turn-over assicuri ai Consorzi una dotazione di personale stabile e più ampia superando così una eccezione diventata regola in tanti, troppi anni: il ricorso massiccio al precariato. Solo così potremo garantire il miglioramento continuo dei servizi sul territorio e affrontare efficacemente le sfide che ci attendono, a partire da quelle derivanti dai cambiamenti climatici. Nelle commissioni all’Assemblea regionale siciliana è attualmente in discussione un disegno di legge, che ci auguriamo venga presto approvato da Palazzo dei Normanni perché possa avere finalmente inizio il percorso di stabilizzazione”.

I segretari della Filbi-Uila hanno concluso: “Abbiamo apprezzato che abbia avuto inizio l’iter di riqualificazione professionale portato avanti dagli attuali commissari e dai direttori degli enti, pensiamo che debba ora essere compiuto rapidamente e sino in fondo per arrivare al corretto inquadramento delle lavoratrici e dei lavoratori, quindi a una piena valorizzazione delle tante competenze presenti nei Consorzi”.

La riforma dei consorzi di bonifica, quindi, attesa da tanto tempo, appare ormai non più rinviabile. L’augurio dei sindacati è che nell’anno che sta per arrivare essa possa finalmente diventare realtà.