“Stiamo vivendo momenti di recrudescenza negli accessi e aumentano anche i ricoveri. Siamo sotto pressione da tutti i punti di vista. Un fatto che aumenta il burnout e l’insoddisfazione dei medici. Speriamo che le istituzioni possano venirci incontro perché prima o poi ci si stanza di questo meraviglioso mestiere”. Lo dice Tiziana Maniscalchi, coordinatrice dei posti letto Covid e responsabile del pronto soccorso del Cervello, nel corso di un vertice nella sede dell’Ordine dei medici, organizzato dalla confederazione Cimo-Fesmed.

Situazione critica al Cervello

La situazione al Cervello è critica ma sotto controllo, dice la Maniscalchi. “Gli accessi sono raddoppiati e raggiungiamo picchi di 50 persone al giorno. La gran parte può essere dimessa perché si tratta di persone vaccinate. Dalle 15 alle 17 persone al giorno però vengono ricoverate perché con polmoniti gravi ed è possibile che si riapra un altro reparto di pneumatologia”.

Preoccupano i fragili

“I fragili sono quelli che la pagano di più e che continuano a rischiare e a morire, anche se in minima parte – continua la responsabile del pronto soccorso del Cervello – I reparti continuano ad avere un altro numero di pazienti fragili ricoverati.

L’appello per il Festino

“Adesso speriamo nella coscienza civica” dice la Maniscalchi pensando al festino di Santa Rosalia e che raccomanda di “andare al Festino ma non passare poi dalla casa del nonno”. “Tutti sono liberi di tornare alla vita normale ma è importante non mettere a rischio i pazienti fragili”.

Terapie intensive in allarme

Della situazione Covid ha parlato anche Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici Palermo. “C’è un aumento delle infezioni e dei ricoveri ospedalieri. Le direzioni sanitarie stanno facendo tutto quello che serve ma i cittadini devono fare attenzione perché il Covid si trasmette rapidamente. C’è chi ha una semplice influenza ma ci sono anche persone che hanno problemi più seri. C’è grande allerta e attenzione e lo dicono anche i numeri dei decessi che stanno aumentando. Le terapie intensive sono al momento in allarme”. Poi le raccomandazioni per evitare i contagi: “Mascherina, lavarsi le mani, evitare i contatti stretti”. Queste le raccomandazioni di Amato che continua a fare appelli perché “il virus c’è ancora”.

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