E’ una giornata di buone notizie sul fronte dell’epidemia Covid19 Sicilia. Nell’isola, infatti, a distanza di una settimana dall’allarme sul picco di trasmissibilità del virus, arriva l’atteso dato che riporta la situazione ad un indice normale, praticamente dimezzato rispetto alla settimana precedente. L’indice rilevato nella settimana che va dal 9 al 15 maggio la trasmissibilità siciliana è dello 0,54 contro l’1,12 di venerdì 8 maggio. Già allora si era detto che si trattava di un indice che poteva essere falsato da almeno due dati. Adesso arriva la conferma che quel picco era una anomalia temporanea.
Sono sette i territori con indice più basso di quello siciliano ma si tratta in tutti gli altri casi, di regioni piccole o con bassa popolazione con due eccezioni. Insomma fra le grandi regioni la Sicilia ha l’indice più basso.
Meglio va alla Sardegna che con l’indice 0,24 è la Regione con il più basso rischio in assoluto, poi c’è la Basilicata con 0,27, la Calabria e il Molise con 0,34, la Valle D’Aosta con 0,38, la Toscana con 0,39 nonostante i picchi numerici di contagio dei giorni scorsi e la Liguria con 0,48
A questi dati incoraggianti che spegno un allarme serpeggiante si aggiungono le cifre del contagio di oggi.
Quello che crea nervosismo e apprensione, invece è il ritardo ingiustificato e ingiustificabile nella emanazione delle regole per la ripartenza.Un ritardo figlio di tensioni fra Stato e Regioni che ha portato ad una intera notte di trattative. Una cosa che si sarebbe dovuta assolutamente evitare anche per dare risposte agli imprenditori che protestano
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