Continuare a garantire distanziamento sociale e smart working il più possibile. Lo chiedono i sindacati alle amministrazioni pubbliche in seguito alle nuove disposizioni emanate dal governo nazionale. La sigla UILPA Sicilia scende in campo per monitorare che le disposizioni vengano rispettate.

“Il distanziamento sociale e la pratica dello smart working continueranno a essere due strumenti di fondamentale importanza nella gestione dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus anche nella cosiddetta “Fase 2””, si legge in una nota del sindacato che annuncia con continua attenzione sugli uffici pubblici di propria competenza.

“L’ultimo Decreto non prevede alcuna modifica per il pubblico impiego, né vi sono novità inerenti il ritorno del personale negli uffici”, lo dice Alfonso Farruggia, segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia, commenta l’avvio della seconda fase, annunciata dal premier Giuseppe Conte lo scorso 26 aprile. Obiettivo del sindacato è evitare fughe in avanti da parte della Pubblica amministrazione. “Non accetteremo  alcuna sbavatura”, continua la Ulpa sicilia.

In sintesi, secondo Farruggia, sono cinque i punti principali che racchiudono tutte le misure di sicurezza e le soluzioni organizzative da adottare: la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, la sorveglianza sanitaria e l’interazione tra datore di lavoro , medico competente e rappresentanti dei lavoratori, la dotazione di dispositivi di protezione individuale da utilizzare in conformità con le indicazioni dell’OMS, il controllo della temperatura corporea contestuale all’accesso in azienda e l’obbligatorietà di installazione degli erogatori di soluzioni disinfettanti a funzionamento automatico nell’ambito delle precauzioni igieniche personali. “Il tutto – chiarisce il sindacato  – non potrà prescindere dalla costante interlocuzione con le sigle sindacali, soprattutto per quanto riguarda la rimodulazione dei tempi e l’organizzazione del lavoro”.

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