Una lettera inviata al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci per sollecitare l’insediamento di commissari ad hoc impegnati a favore dell’economia isolana, duramente provata dalle conseguenze della diffusione del Coronavirus.
La nota – trasmessa anche al presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè – porta la firma di Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del Comitato Pro Zone Franche Montane in Sicilia, che esprime forte preoccupazione soprattutto per il tessuto di piccolissime, piccole e medie imprese fortemente danneggiato dalle necessità imposte dal distanziamento sociale e dalla conseguente chiusura di innumerevoli attività.
« La Sicilia – spiega Lapunzina – sta attraversando uno dei periodi più bui della storia moderna, al termine della quale troveremo macerie e disastri, a partire dalle gravi condizioni di disagio dei lavoratori autonomi – il 40% di essi sconosciuti allo Stato – e dei dipendenti di esercizi commerciali e piccole aziende costretti a chiudere i battenti: facile prefigurare il clima di sfiducia e sconforto che si determinerà».
«Per l’isola – afferma – non si potrà di certo parlare di ripartenza, come accadrà nel caso di altre regioni del Nord, seppure duramente colpite dal Covid-19, che avranno, invece, una piattaforma solida sulla quale appoggiare la leva della ripresa ; la Sicilia, infatti, non è mai partita ed è da un secolo che segniamo il passo: occorre essere intellettualmente onesti e ammetterlo».
«La nostra proposta – afferma Lapunzina – è la nomina di un Comitato di saggi, da parte dei presidenti Musumeci e Miccichè, composto al massimo da quattro unità, uomini e donne che, in questo momento di crisi estrema, si confrontino costantemente anche avvalendosi degli strumenti tecnologici più innovativi – considerata la quarantena – e che si impegnino in un’azione di messa in moto produttiva, sociale e culturale della Sicilia».
«La vera sfida, tra qualche tempo – aggiunge – sarà quella di superare noi stessi senza lasciarci sopraffare dall’atavica attitudine di chiedere risorse a Roma: se non saremo in grado di metterci in gioco coraggiosamente, sarà facile prefigurare, per la Sicilia del 2040, uno scenario di desertificazione e isolamento senza precedenti».
«Questa fase di emergenza sanitaria al limite della sopportabilità – conclude Lapunzina – racchiude però enormi potenzialità: come affermava Albert Einstein “la crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché porta progressi”, pertanto dipenderà solo esclusivamente dai vertici della Regione Siciliana la messa in atto di strategie ad hoc che potranno condurre a un vero cambiamento: non vediamo altre vie d’uscita per salvare la Sicilia dal default socio-economico».
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