“Non ci possono essere ulteriori ritardi. Senza moduli per la cassa integrazione in deroga nessun lavoratore potrà accedere all’anticipazione dell’indennità da parte delle banche. L’assessorato regionale al Lavoro deve quindi rendere disponibili alle aziende i moduli per presentare le domande. Solo dopo il lavoratore potrà, infatti, contattare la banca e, sulla base della richiesta certificata dall’azienda, chiedere l’anticipazione della Cigd”.

Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che spiega: “Cgil, Cisl e Uil nazionali, insieme alle banche, hanno sottoscritto l’accordo per l’anticipazione delle indennità ai lavoratori. Ma per fare questo bisogna consentire alle aziende di avviare la procedura. La Regione, che ha la responsabilità della concessione del beneficio, deve quindi attrezzarsi di una piattaforma informatica efficiente e personale, anche in telelavoro, per potere trasmettere all’Inps le domande che dovrà poi liquidare. Ma adesso senza attendere la conclusione dell’iter basta la semplice domanda certificata dall’azienda per consentire al lavoratore di avere anticipato un reddito fondamentale per andare avanti in questo momento di forte crisi. Il governo regionale quindi non perda altro tempo”.

Il provvedimento, in applicazione del decreto “Cura Italia”, riguarda nell’isola 250 mila lavoratori di
tutti i settori e di tutte le tipologie contrattuali, anche quelle “atipiche” e i lavoratori degli appalti.

“Si stima-  ha detto Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, tra i firmatari dell’intesa, – che nell’immediato le domande delle aziende saranno 40 mila per circa 150 mila lavoratori interessati. Si tratta di una misura di sostegno al reddito importante- sottolinea il segretario della Cgil- in questo momento difficile. L’inevitabile acuirsi della crisi – sottolinea- ci lascia comunque prevedere la crescita delle domande e del fabbisogno economico, attualmente attestato a 300 milioni. Il fondo del ‘Cura Italia’- conclude- dovrà quindi
necessariamente essere implementato e anche il governo regionale dovrà fare la sua parte con l’utilizzo a questo fine dei fondi di coesione residui”.

“È un’importante boccata d’ossigeno – commenta Cappuccio – per decine di migliaia di lavoratori i quali potranno avvalersi di quest’ammortizzatore sociale in un momento di estrema difficoltà. Si tratta della prima parte di una misura che va ampliata e che dovrà raggiungere tutti gli oltre 250 mila lavoratori che si prevede la richiedano”. Il segretario della Cisl rimarca come si stia lavorando senza sosta come sindacato “per evitare che l’epidemia sanitaria abbia come conseguenza diretta l’epidemia economica”. “Servono interventi di sostegno ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese. Prioritariamente va garantita la salute e la sicurezza di tutti, partire da chi in prima linea ogni giorno assicura servizi indispensabili ai cittadini, negli ospedali, nei trasporti, nei supermercati, in ogni presidio essenziale per il nostro quotidiano. Nessuno deve essere lasciato solo”.

 

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