“Per salvare la Sicilia occorre salvare le imprese”. E’ il monito, forte e chiaro, che la Governance di CNA Sicilia ha espressamente lanciato nell’incontro, in videoconferenza, con l’Assessore regionale delle Attività Produttive, Mimmo Turano.

I vertici della Confederazione, con in testa il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione, hanno indicato le leve da azionare subito: liquidità e credito. Una potente iniezione da immettere nel circuito del tessuto economico per consentire alla piccole e medie aziende di reagire agli effetti devastanti provocati dalla diffusione del Covid19. L’esponente del governo Musumeci è arrivato all’appuntamento con un gradito biglietto da visita: “sono qui per assicurare che quasi tutte le vostre proposte, pervenute sul mio tavolo, trovano riscontro all’interno di un pacchetto di misure che ho presentato prima al Presidente e poi in Giunta per l’approvazione”.

Turano, che ha mostrato grande sensibilità e apertura rispetto alle esigenze del comparto, ha annunciato che la “cabina di regia”, guidata da Musumeci, “sta effettuando la ricognizione delle risorse a disposizione della Regione, da destinare alle micro e piccole e imprese, alle quali guardiamo con grande attenzione”. Quindi è andato nel dettaglio, anticipando di fatto i contenuti di quello che potrà essere battezzato come il provvedimento “Cura Sicilia”.

“Metteremo in campo – ha detto – un contributo a fondo perduto destinata alle imprese siciliane, la cui assegnazione terrà conto di alcuni parametri oggettivi. Prevediamo anche di immettere immediata liquidità attraverso forme un prestito”. Ma il pacchetto ovviamente contiene altre importanti misure, ma le illustrerò al momento opportuno. Deve essere chiaro un concetto – ha evidenziato ancora l’Assessore della Attività Produttive – noi stiamo facendo il massimo, tutto quanto è nelle nostre disponibilità per reagire, in modo tempestivo ed efficace, a questo drammatico momento emergenziale con l’obiettivo che il bollettino postcoronavirus sia il meno indolore possibile per l’economia siciliana”.

Dal canto suo la CNA ha manifestato apprezzamento per il lavoro svolto da Turano, rimarcando però le proposte non prese in debita considerazione. Su tutte, quello che viene definito il tasto dolente per antonomasia, che tormenta ormai da tempo le imprese artigiane, cioè la vicenda della Crias intrappolata dagli accidentati meccanismi tecnico-contabili del decreto legge 118” che di fatto blocca le pratiche di accesso al credito agevolato. Rispetto a questo tema, Turano ha allargato le braccia: “in via amministrativa – ha risposto – io non posso intervenire, serve una legge ad hoc. Mi auguro che l’Ars possa approvarla in tempi ragionevolmente brevi”. E in fatto di tempistica, la CNA ha sollecitato Turano di farsi carico di questa particolare emergenza, vitale per l’artigianato siciliano. E infine la Confederazione è stata chiara e categorica sugli annunciati provvedimenti a favore delle imprese: “servono subito, adesso, altrimenti si corre il serio ed inesorabile pericolo che la politica e la burocrazia facciano, dal punto di vista economico, più vittime del coronavirus”.