Un altro caso di presunta corruzione scuote la Regione siciliana.
“Esprimo il plauso mio e dell’intero governo regionale alla magistratura e alla Guardia di finanza per l’inchiesta su altri presunti episodi di corruzione all’interno dell’assessorato dell’Energia. Auspicando che si faccia luce pienamente su quanto accaduto, manifesto il mio personale impegno a diramare un atto di indirizzo con cui tutti i dirigenti responsabili dei dipartimenti e degli uffici della Regione Siciliana saranno invitati ad assicurare il più che rigoroso rispetto delle misure previste dal Piano anticorruzione di questa amministrazione, con particolare riguardo alle misure di rotazione del personale. E su ciò vigilerò personalmente”.
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito all’inchiesta che ha coinvolto un funzionario regionale, all’epoca dei presunti fatti contestati in servizio al dipartimento Acqua e rifiuti, e attualmente all’assessorato Agricoltura.

La rotazione ordinaria e straordinaria del personale

Tra le misure di prevenzione messe in atto dal Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza della Regione, assume particolare rilievo quella della rotazione ordinaria e straordinaria del personale. Quest’ultima in particolare prevede che i dirigenti di vertice dispongano con provvedimento motivato la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per determinate condotte di natura corruttiva. La vigilanza costante sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza è una delle priorità del nuovo governo regionale, come ribadito dal governatore Schifani sin dal suo insediamento.

Diverse inchieste riguardanti la Regione siciliana

Dopo la seconda operazione denominata ‘sorella sanità‘ per appalti gestiti dall’assessorato attraverso funzionari delle Asp siciliane e dopo l’operazione ‘caramelle’ nel settore della protezione civile, adesso il sistema di corruttele presunte approda all’assessorato regionale all’Energia, rifiuti e servizi di pubblica utilità.

Un aiuto extra per velocizzare i tempi

Avrebbe aiutato un imprenditore del settore dei rifiuti ad avere in tempi rapidi le autorizzazioni ambientali. Il sistema sarebbe simile a quello emerso proprio nell’inchiesta sulla corruzione scattata nelle scorse settimane al dipartimento regionale di protezione civile. In questo caso si tratterebbe di un altro filone della medesima attività di indagine, che è stato aperto dalla guardia di finanza nell’assessorato regionale dell’Energia della Regione Siciliana.

Ordinanze per funzionario regionale e imprenditore

I militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo hanno eseguito due ordinanze nei confronti di Marcello Asciutto, 60 anni di Monreale, all’epoca funzionario nel dipartimento Acqua e Rifiuti dell’assessorato, attualmente all’assessorato Agricoltura e dell’imprenditore Sergio Vella, 53 anni di Agrigento.

Un obbligo di dimora e divieto di esercitare attività d’impresa

Per il dipendente pubblico il gip ha disposto l’obbligo di dimora mentre per l’imprenditore è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa per un anno. In cambio delle autorizzazione ambientali avute in tempi celeri l’imprenditore, come hanno accertato i finanzieri, avrebbe investito, direttamente o tramite familiari e imprese a lui riconducibili, circa un milione di euro in due società di Milano impegnate in attività di trading finanziario, amministrate dal figlio del pubblico funzionario.

L’aiuto al figlio del funzionario pubblico

L’imprenditore avrebbe cercato altri investitori con grosse disponibilità finanziarie per ampliare il portafoglio clienti delle società di investimento e garantire alle stesse una maggiore visibilità e una crescita significativa dei capitali investiti, consentendo al figlio del pubblico funzionario di ottenere rilevanti compensi dalla sua attività di amministratore.

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