Il candidato presidente della Regione siciliana per Azione e Italia Viva, Gaetano Armao, ha presentato oggi il suo programma elettorale.
“In questa campagna elettorale – ha esordito – assistiamo a episodi inquietanti. E’ necessario alzare il livello di guardia”. Ha spiegato: “Ho brutte sensazioni, e nei prossimi giorni ancora di più, che ci siano movimenti di denaro e condizionamenti sul regolare esercizio del diritto di voto”.

Il tema della legalità assente dalla campagna elettorale

“Il tema della legalità e contrasto alla mafia è prioritario. Ma in questa campagna elettorale c’è un silenzio assordante” ha proseguito Armao entrando nel vivo della presentazione del programma elettorale.
Il candidato alla Presidenza della Regione ha detto che “bisogna mettere mano ad alcune patologie siciliane, a cominciare dalla modifica dello Statuto per eliminare il voto segreto che dà solo stura a una pratica infame”.

Calenda: “Centrosinistra e centrodestra non sono pronti a governare”

Alla presentazione del programma elettorale di Armao è intervenuto in videoconferenza Carlo Calenda, leader di Azione. “Siamo in un momento in cui si dicono pronti a governare ma in realtà non lo è nessuno. La coalizione a sinistra non fa alleanze nemmeno con chi li appoggia, a destra, Berlusconi e Salvini voterebbero un governo Marco Rizzo pur di non votare un governo Meloni”.

“Questo paese va riappacificato”

Calenda ha proseguito: “Il risultato di Gaetano Armao sarà l’assoluta sorpresa di queste elezioni in Sicilia cosi come il nostro lo sarà a livello nazionale”. E ancora: “Non esiste il voto contro, siamo tutti cittadini italiani, siamo insieme sulla stessa barca con molte falle che dobbiamo riparare insieme. Questo Paese non va solo ben governato va profondamente riappacificato”.

Gelmini: “L’Autonomia siciliana usata non nell’interesse della Sicilia”

Ad intervenire in videoconferenza anche Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie nel governo Draghi. Gelmini si è soffermata in particolare sulla situazione della Sicilia. Ha detto: “Spesso l’Autonomia siciliana è stata usata non nell’interesse della Sicilia. Troppe volte mi è capitato di impugnare leggi che erano palesemente incostituzionali e palesemente senza copertura approvate dal parlamento regionale solo per acchiappare qualche voto. Armao chiamava per dire che questa legge o quella legge non erano coperte o generavano debito. Credo che ci sia bisogno di persone così”.

“Nulla a che vedere con chi ha defenestrato Musumeci”

Gaetano Armao ha inoltre spiegato quali sono a suo avviso gli elementi che fanno la differenza tra il cosiddetto Terzo polo e gli altri schieramenti politici: “L’hanno detto a livello nazionale sia Calenda che Renzi e lo ripetiamo anche noi in Sicilia. Noi non siamo come i Cinque stelle che dicevano che non si sarebbero alleati con nessuno e si sono alleati con tutti. Abbiamo una posizione molto più concreta e seria, nel senso che se ci sono proposte, da qualsiasi soggetto arriveranno, ci confronteremo con libertà e serietà purché sia chiara una cosa: il gruppo di pre-potere che ha cercato in questi anni di condizionare il governo senza riuscirci, e ha defenestrato quel galantuomo di Nello Musumeci, con noi non avrà nulla a che vedere”.

Terzo polo ago della bilancia

Ma cosa è esattamente il terzo polo? Il candidato alla Presidenza della Regione lo ha chiarito: “Il terzo polo, che raggruppa la lista Azione con Calenda e Italia Viva di Renzi, si propone a Roma come in Sicilia come l’ago della bilancia, la forza di equilibrio tra due schieramenti che sembrano sempre più andare a gambe all’aria, con conflitti interni e litigiosità”. Armao ha voluto riportare un esempio: “Basti pensare a quello che è successo a sinistra con le primarie fatte insieme da Pd e Cinque Stelle e poi la lite del giorno, e nel centrodestra con uno stato permanente di litigiosità”.

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