La corsa a sindaco vive un’altra spaccatura. Stavolta si litiga a sinistra. Su Franco Miceli si spacca il Pd con la sua base giovanile oltre alle note divergenze di vedute fra le segreterie provinciale e regionale. E  una spaccatura si vede anche in casa 5 stelle

Il ‘no’ dei giovani pd

I Giovani Democratici dicono no alla candidatura di Franco Miceli per il centrosinistra alle prossime Elezioni Amministrative di Palermo. Ma il partito ribadisce “candidatura autorevole” consumando una linea di demarcazione con la formazione giovanile.

Guerra generazionale

“A sceglierlo – commenta duramente Manfredi Germanà segretario dei Giovani Dem del capoluogo – è stato chi da 20 anni governa il partito nel chiuso di una stanza. Sempre gli stessi. Ma a me, che 20 anni fa avevo solo 6 anni, viene spontanea una domanda: perché dovremmo puntare su una persona che ha fatto politica 20 anni fa? Perché dovremmo puntare su esperienze passate? E poi, qualcuno ha chiesto all’architetto Franco Miceli la disponibilità?”.

“Contestiamo il metodo”

Germanà contesta anche il metodo con cui è stata avanzata la candidatura di Miceli. “I Giovani Democratici che rappresento non sono stati coinvolti nella scelta, nessuno ha avuto neanche il buon gusto di comunicarcela. E no so come spiegare ai ragazzi che non c’è mai stato nessun organismo che ha deliberato di chiedere la disponibilità all’architetto Miceli. Penso alla generazione zeta, ai millennials, a tutti quei ragazzi palermitani che non capiscono come funzionano le scelte politiche in città”.

L’attacco al Pd: “È lento, uscite pseudo anonime”

Germanà è segretario dei Giovani Dem di Palermo da poche settimane. “Ho attivato i contatti con le altre realtà giovanili della città, in linea con Roma e con la relazione del segretario regionale, gridando al rinnovamento alla velocità delle idee. Ma il Pd locale è lento, e fa uscite pseudo anonime che lasciano tracce dappertutto, in sfregio a quello che ci diciamo e raccontiamo in giro. A Palermo siamo diventati forti in mezzo a mille contraddizioni. E non c’è un solo motivo che ci porti a perdere, nessun motivo valido. Solo qualche interesse personale che non abbiamo intenzione di portare avanti con le nostre gambe. Rinnoviamo la politica, e costruiamo una classe dirigente diffusa sul territorio, in un confronto senza età all’interno del partito”.

La posizione della segreteria provinciale Pd

Il Pd di Palermo sostiene la candidatura a sindaco di Franco Miceli, presidente dell’Ordine nazionale degli architetti: “La città ha bisogno di un sindaco autorevole, preparato e appassionato. La disponibilità a candidarsi di Miceli è utile al progetto per una Palermo con una prospettiva che tenga insieme valori quali l’inclusione, l’accoglienza, la legalità, con la capacità di rinnovare la pubblica amministrazione, rendendola efficiente e vicina ai cittadini e costruendo opportunità di sviluppo per coloro che scommettono su Palermo città metropolitana anche per mezzo delle risorse del Pnrr, che potranno essere impiegate per creare sviluppo e vera occupazione”, si legge nel documento della segreteria provinciale che approva la relazione del segretario Rosario Filoramo e gli dà mandato, insieme al gruppo di lavoro sulle elezioni amministrative, di proseguire il lavoro svolto, e d’intesa con gli organismi del Partito, puntare a concludere positivamente la designazione di Miceli quale candidato sindaco dei progressisti palermitani.

“Miceli – prosegue il documento – ha tutte le caratteristiche per rappresentare al meglio tale prospettiva e rappresenta una personalità di valore indiscusso. La sua disponibilità è, dunque, un importante punto di partenza. Adesso è necessaria la massima condivisione, all’interno della coalizione, di un progetto politico e programmatico inclusivo e capace di espandere ulteriormente i confini della coalizione stessa”.

Silenzio della segreteria regionale

Non c’è un commento, invece, dalla segreteria regionale che, notoriamente, non sempre si trova d’accordo con  le posizioni di quella provinciale. prova ne sono anche l’apertura alle larghe intese e il confronto con Forza Italia da parte del segretario regionale Barbagallo non gradita dai palermitani anche se poi seguita da una frenata.

Frattura anche nei Cinquestelle

Ad appoggiare il nome i parlamentari nazionali palermitani del Movimento 5 Stelle Steni Di Piazza, Adriano Varrica, Roberta Alaimo, Aldo Penna e Valentina D’Orso: “Franco Miceli, presidente nazionale dell’Ordine degli architetti, rappresenta una figura autorevole la cui disponibilità ad essere in prima linea per occuparsi di Palermo sarebbe un’eccellente notizia. Da anni, in primis grazie ai nostri consiglieri comunali e di circoscrizione, lavoriamo nell’esclusivo interesse di Palermo e ora stiamo costruendo percorsi per dare una guida salda, concreta e lungimirante alla città”.

Ma anche tra i grillini c’è una frattura, perché tra quelli a Roma e quelli a Palermo non v’è sintonia. Giampiero Trizzino infatti ieri ha ribadito: “L’architetto Franco Miceli è un professionista stimato in città con il quale, tra l’altro, ho avuto occasione di lavorare su importanti riforme in materia edilizia e governo del territorio e sul quale non esiste alcuna preclusione, ma mi duole far presente che il suo nome non è mai uscito in alcuna discussione di coalizione. Avremmo gradito di potere parlare di nomi importanti come il suo, ma in un ragionamento costruttivo che ponesse al centro un progetto per Palermo e alla presenza di tutte le componenti politiche”.

 

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