La Corsa a sindaco di Palermo si complica nelle coalizioni. Nel Centrodestra si profila una sfida fra Roberto Lagalla e Carolina Varchi con un crescente rischio di spaccatura mentre nel Centrosinistra, dopo aver bruciato la candidatura di Franco Miceli, si prepara una resa dei conti tutt’altro che costruttive
Gongolano i candidati indipendenti
Tutto da rifare a Palermo, dunque, nel percorso per la scelta del candidato sindaco mentre restano in campo ufficialmente solo i candidati indipendenti ovvero Fabrizio Ferrandelli per Azione e +Europa, Francesca Donato l’ex leghista no green pass, Totò Lentini candidato degli autonomisti, Rita barbera l’ex direttrice delle carceri palermitane e Davide Faraone candidato di Italia Viva.
Sfida a due nel Centrodestra
Nel Centrodestra si profila una vera e propria sfida a due. Da una parte Carolina Varchi, candidato di Fratelli d’Italia già in campagna elettorale; dall’altra parte Roberto Lagalla, candidato dell’Udc sponsorizzato da una parte di Forza Italia ma sul quale il resto del centro della coalizione non ha nessuna intenzione di confluire prevedendo perfino di portare la spaccatura all’estrema conseguenza con la proposizione di un candidato di bandiera.
Il rischio di spaccatura cresce anche perchè diventa difficile, in questo marasma generato dallo spettacolo indecoroso dato da tutti i partiti, sarebbe veramente complesso chiedere alla Varchi di ritirarsi dalla corsa.
L’unica eventualità è l’arrivo di un candidato targato Lega che possa mettere d’accordo tutti. Una eventualità non semplice anche perchè su Lagalla, adesso si torna a concentrare l’attenzione.
Resa dei conti nel Centrosinistra
Non si sta bene dal lato opposto della coalizione. Valentina Chinnici attacca chi ha ‘fatto saltare’ la candidatura di Miceli. “Mentre a Roma si discute, a Palermo ancora una volta si muore. Enrico Letta e Giuseppe Conte dovrebbero chiedere scusa a un uomo integerrimo come Franco Miceli e alla società civile di Palermo che ha veramente a cuore la città, per lo spettacolo indegno che i loro partiti stanno mettendo in scena, giocando sulla carne già martoriata di una città che avrebbe bisogno di slancio, energia e passione e che, invece, assiste impotente al mercimonio delle poltrone e della dignità della politica” afferma la capogruppo di “Avanti Insieme” al Comune di Palermo, che domenica 13 marzo incontrerà la città ai Cantieri Culturali alla Zisa.
“Con più forza e slancio invitiamo domenica mattina al Cinema de Seta tutti i cittadini e le cittadine palermitane che credono ancora, insieme a noi, che Palermo deve essere salvata e che merita molto di più di queste logiche spartitorie e indecenti”.
Manovre irresponsabili
“È giunto il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità. Contro la candidatura di Franco Miceli, nata a Palermo dal confronto tra tutte le forze che hanno dato vita alla coalizione di centrosinistra, ci sono state manovre irresponsabili che vanno bloccate subito, perché ne va della sopravvivenza stessa della coalizione” dice, invece, in modo altrettanto duro Mariella Maggio, segretaria della federazione palermitana di ArticoloUNO ed esponente della lista Sinistra Civica Ecologista.
“È il momento che tutti si esprimano chiaramente, alla luce del sole – afferma ancora Mariella Maggio – a cominciare dai vertici dei partiti e dai maggiori esponenti civici che hanno aderito al progetto di uno schieramento progressista che si candidi alla guida della città per dare una prospettiva di sviluppo a Palermo”.
“Il PD, come maggior partito italiano, ha più di altri la responsabilità di dire parole chiare. Per questo è necessario – conclude l’esponente di Art1 – che il segretario Enrico Letta, che non può essere indifferente a quel che accade nella quinta città italiana, si esprima al più presto, sgomberando il campo da personalismi e calcoli miopi. Il tema qui non è campo largo sì o no, ma l’esistenza di un campo progressista a Palermo”.
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