Attenzione alle politiche migratorie sia alla base di qualsiasi accordo di coalizione. E lo deve essere anche a livello regionale. Occorre un cambio di passo, una riforma, una maggiore attenzione. Il tema dei migranti e della gestione dei flussi torna al centro dei temi della politica e, anche in Sicilia e per la Sicilia, la Lega vuole che negli accordi cdi coalizione ci siano anche chiare politiche migratorie
Figuccia “Non sia tabù”
“Chiedere che sull’immigrazione cambino le politiche e ci siano più controlli non può essere un tabù o peggio ancora un motivo per ostacolare accordi nel centrodestra sia sul piano nazionale che su quello regionale. Quando Matteo Salvini – dice il deputato regionale leghista Vincenzo Figuccia – parla di questo argomento ha mille ragioni per denunciare lo stato di emergenza. Ancora ieri a Lampedusa sono arrivati 600 migranti e non mi risulta che ci siano stati segnali dell’Europa sulla redistribuzione dei tanti disperati che arrivano sulle nostre coste”.
Politiche migratorie al centro anche del tavolo per la Regione siciliana
E in vista della scelta del candidato presidente della Regione che potrebbe, finalmente, giungere domani, il leghista esprime una opinione forte che di fatto manda segnali tanto a Musumeci quanto, soprattutto, a Forza Italia, o quantomeno alla parte degli azzurri che fa riferimento al Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè “Il tavolo del centrodestra metta in evidenza, tra i punti programmatici, le politiche e le scelte da fare sull’immigrazione. Per quello che mi riguarda chiederò anche per l’accordo regionale che ci sia attenzione sull’argomento e mi occuperò inoltre di rilanciare sulla valorizzazione delle produzioni agricole ed alimentari siciliane. Questo segmento produttivo ha margini di espansione enormi e dobbiamo fare di tutto per rendere la Sicilia protagonista nei mercati europei e internazionali” conclude Figuccia che si firma, deputato regionale di Prima l’Italia.
La resa dei conti sulla candidatura Musumeci
Un segnale in vista della giornata di domani. Martedì, infatti, potrebbe essere la giornata decisiva almeno per quel che riguarda la fase di scelta del candidato presidente. Una resa dei conti su Nello Musumeci, l’unico veramente intenzionato a candidarsi nel centrodestra e l’unico fortemente osteggiato da una parte degli alleati. Lega e metà di Forza Italia certamente, che, però, non individuano una alternativa.
Il nodo Lazio
Fratelli d’Italia deve decidere se insistere sulla candidatura di Musumeci oppure cedere su questo punto. Sul piatto ci sono altre due regioni: Lazio e Lombardia. E Giorgia meloni ad esprimere il candidato nel Lazio ci tiene. Alla luce degli accordi la strada in questo senso sembra segnata e Fratelli d’Italia, alla fine, potrebbe lasciare la Sicilia agli alleati.
Musumeci candidato al Senato o sottosegretario
Sul piatto c’è anche la possibilità che per Nello Musumeci ci sia un collegio blindato per il Senato. In dubbio la candidatura alla camera del suo pupillo Ruggero Razza ma certamente non può esserci altro spazio per le politiche. Lui, però, non intenderebbe accettare questa eventualità e dunque si fa strada anche la possibilità di un invito a fare parte del prossimo governo magari come sottosegretario. In questo clima non si parla più di election day. Niente dimissioni ed elezioni regionali a naturale scadenza.
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