Tre auto questa notte sono andate a fuoco nella zona di corso Tukory a Palermo. Non ci sarebbero dubbi sul raid doloso. E’ accaduto poco dopo la mezzanotte trascorsa. Un veicolo è stato dato alle fiamme proprio in corso Tukory, altri due invece nelle arterie limitrofe. Ad indagare la polizia che pare abbia già dei sospetti sui presunti autori.

Auto parzialmente distrutte

I veicoli sono andati parzialmente distrutti. Si ipotizza che dietro a questa scia ci possa essere uno scopo puramente vandalico ma al momento sono tutte ipotesi che devono trovare riscontro. Nello specifico in corso Tukory le fiamme sarebbero partite da un cumulo di scatoloni di cartone depositati davanti un supermercato. E’ stata sicuramente lunga la notte dei vigili del fuoco del comando provinciale di Palermo intervenuti per spegnere gli incendi appiccati questa notte a pochi minuti di distanza.

I sospetti

Prima le tre auto nella zona della stazione centrale, a Palermo. Una vecchia auto in via Patricolo e un’altra utilitaria in via Pisacane sono andate a fuoco, qui le fiamme hanno danneggiato una seconda auto parcheggiata. I due roghi sono stati subito spenti dai vigili del fuoco. Poco dopo le fiamme sono state appiccate in corso Tukory davanti al supermercato Marotta. Sono andati in fiamme numerosi imballaggi di cartone sul marciapiede proprio di fronte a un grosso supermercato. Le indagini sono condotte dalla polizia. Pare che a dare fuoco agli imballaggi siano stati tre giovani. Sarebbero stati ripreso da un video.

Arresto nel Nisseno per incendio di quattro auto

In queste ore un uomo è stato arrestato in provincia di Caltanissetta perché accusato di aver dato fuoco a un’auto, rogo che alla fine si è propagato danneggiando altri tre veicoli accanto. La polizia ha fatto luce attorno al raid doloso che si verificò a Niscemi, nel Nisseno, nella notte dello scorso 10 giugno. A finire in manette con l’accusa di incendio aggravato un uomo di 40 anni. Sarebbe stato inchiodato non solo dai riscontri fatti dal commissariato ma anche dalle immagini di videosorveglianza. Gli agenti, coordinati dalla Procura, sono riusciti a mettere insieme una serie di indizi che hanno portato all’emissione della misura cautelare. Non sono stati però chiariti dagli inquirenti stessi i motivi che avrebbero spinto questa persona a dar fuoco all’automezzo. Di fondo ci sarebbero contrasti nati nella vita privata e sfociati in questo atto di violenza.

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