E’ stato affisso a pochi metri dall’entrata del San Paolo Palace uno striscione che riporta la scritta “Palermo 2020: zero turisti, immigrati 100 (40 positivi)” recante la firma di CasaPound. Il riferimento è agli immigrati positivi al covid-19 che da una settimana sono stati ospitati nel famoso hotel di via Messina Marine, da dove un egiziano è fuggito facendo perdere le proprie tracce per poi rientrare nella struttura qualche ora dopo.

“La realtà supera di giorno in giorno ogni più fervida immaginazione – riporta CasaPound in una nota – hotel storici di una città penalizzata dall’assenza di turisti nella bella stagione, si riempiono di immigrati che nessun’altra Nazione europea ha intenzione di ospitare”.

“Nemmeno l’epidemia ha messo un freno al business dell’immigrazione – prosegue la nota – che anzi tira dritto senza fare distinzioni tra chi arriva col barboncino al seguito e chi ha bisogno di aiuto nella propria terra”.

“Non siamo disposti a far diventare la nostra regione il lazzaretto del Mediterraneo – conclude CPI – specialmente se si considera che ormai da anni siamo gli unici a farsi carico di un problema che altre Nazioni vicine hanno scelto di scaricarci senza fornire il minimo aiuto. Non ci fermeremo qui”.

Intanto è nuovo boom di casi di covid19 in Sicilia. Il report di ieri ne segna 30 nelle 24 ore precedenti. Non è un record ma poco ci manca, almeno nel post lockdown. Si conferma l’andamento altalenante dei casi che salgono e scendono di giorno in giorno.
Ancora una volta però, a far schizzare i numeri, sono i contagi riscontrati nei migranti. Sono 13 e quasi tutti asintomatici tranne tre eccezioni. Lo si apprende attraverso il tradizionale bollettino del ministero della Salute redatto con l’Istituto superiore di sanità e la Protezione civile sulla base dei dati comunicati dalla Regione siciliana.
I nuovi contagi nell’Isola, confermano fonti dell’assessorato regionale alla Salute, riguardano, dunque, 13 migranti. Si tratta di 4 casi a Caltanissetta (che si aggiungono ai tre già ricoverati), 5 a Messina, uno a Enna, uno a Ragusa e due a Palermo.

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