Proseguono le consegne di vaccini anti-Covid da parte di SDA. Il corriere espresso di Poste Italiane recapiterà nei prossimi giorni sul territorio nazionale oltre 700mila dosi Moderna attraverso l’impiego di 40 furgoni attrezzati.

Dal 20 gennaio nuova fornitura

In Sicilia da giovedì 20 gennaio è previsto l’arrivo di 69.800 fiale che saranno recapitate presso le farmacie ospedaliere. In particolare, i centri di destinazione saranno Palermo (17.200 dosi), Giarre (15.700), Milazzo (8.800), Agrigento (6.100), Erice Casa Santa (6.000), Siracusa (5.600), Ragusa (4.500), Caltanissetta (3.600) ed Enna (2.300).

Ecco come prenotare i vaccini

“Con l’occasione – scrive Poste Italiane – si ricorda che restano disponibili i consueti canali messi a disposizione dall’azienda per le prenotazioni delle inoculazioni di prima o successive dosi. I cittadini in target potranno infatti prenotare l’inoculazione tramite la piattaforma prenotazioni.vaccinicovid.gov.it, il call center dedicato – telefonando al numero verde 800.009.966 attivo da lunedì alla domenica dalle ore 8 alle 20 –, via SMS al numero 339.9903947, attraverso i 689 sportelli ATM Postamat o tramite i portalettere in servizio per il recapito sull’Isola”.

In ufficio postale solo per operazioni necessarie

“L’azienda  – prosegue la nota – rinnova infine l’invito ai cittadini, in questa particolare fase di picco pandemico e nel rispetto delle misure finalizzate al contrasto della diffusione del virus, a rivolgersi agli uffici postali per le sole operazioni necessarie e indifferibili, e a utilizzare, quando possibile, i canali di accesso digitali per i numerosi servizi disponibili.

Presso gli uffici postali dell’Isola restano in vigore l’accesso consentito esclusivamente con mascherina protettiva, la rilevazione della temperatura corporea, il mantenimento della distanza interpersonale e, più in generale, l’osservanza di tutte le disposizioni di sicurezza previste dalle normative emanate in materia”.

“1 settimana per capire quanto variante Delta è forte”

“Considerata la rapida evoluzione del contagio di Omicron, fra circa una settimana sarà possibile capire se la variante Delta è ancora in circolazione e in quale misura: sarà il valore dell’indice Rt a segnalarlo, ma sarebbe in ogni caso necessario fare il sequenziamento in modo sistematico per avere un quadro chiaro”: lo ha detto all’ANSA il fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici in collaborazione con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

Rallentano i contagi da Omicron

“Siamo di fronte a un netto rallentamento del contagio da Omicron: da una settimana i numeri sono in discesa giorno per giorno” ma, ha osservato, “non sappiamo ancora quale sia la frazione di variante Delta, principale responsabile del flusso di terapie intensive e di decessi, che è ancora in circolazione e quale sia il suo contributo a Rt. Gli ultimi dati disponibili arrivano dall’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità, che la indica ai primi di gennaio, al 20% circa, a livello nazionale”.

Nel frattempo, “la macchina della vaccinazione ha continuato a funzionare alla massima intensità, così come il super Green pass e gli effetti dovrebbero farsi sentire per fine gennaio”, ha osservato. “Pochi giorni ancora e vedremo quanta Delta c’è ancora”, ha proseguito Battiston.

“Ricordiamo – ha aggiunto – che a Natale Rt era intorno a 1.35, il che voleva dire una crescita continua del numero dei nuovi infetti Delta, quantità che a quel tempo raggiungeva picchi settimanali di 35.000 nuovi infetti. Oggi non sappiamo quale sia il vero contributo di Delta, perché è nascosto dal numero di infetti con Omicron. Il valore dell’indice Rt a livello della popolazione generale corrisponde al bilancio fra il numero dei guariti e quello dei nuovi casi positivi: come è noto il picco si raggiunge con Rt eguale ad 1, nel momento in cui il numero dei guariti supera il numero dei nuovi infetti”.

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