Sono 907 i medici che hanno chiesto di poter lavorare a Palermo rispondendo all’avviso pubblico della Regione nei giorni scorsi per supportare il sistema sanitario contro il Covid-19.
Si tratta di giovani appena laureati, specializzandi, professionisti in pensione e anche medici stranieri.
Per accelerare la loro immissione in servizio, la VI Commissione dell’ARS ha proposto che siano contrattualizzati dalla Protezione Civile Regionale con procedure d’urgenza. L’Assessore Razza si è detto favorevole, rinviando ad una verifica tecnica la possibilità di questi contratti veloci.
Marianna Caronia, che ha proposto il ricorso alla Protezione Civile, afferma che “il fattore tempo nel contrasto al Covid-19 è essenziale, così come è essenziale dare il massimo di sostegno e sollievo ai medici del sistema sanitario pubblico che da mesi sono sottoposti ad una situazione di sovraccarico e stress senza precedenti, che in questi giorni si sta ulteriormente aggravando.
Ricorrere a procedure d’urgenza per i contratti di nuovi medici sarà un modo per dare respiro a tutto il sistema sanitario. Palermo e i suoi ospedali ne hanno assoluto bisogno adesso”.
Nel mentre la Sicilia si prepara alle nuove misure previste dal Dpcm varato oggi dal Governo, la curva dei contagi nell’isola continua a crescere, sia pure in linea con l’aumento del numero dei tamponi.
Un risultato legato anche allo screening promosso dalla Regione con il sistema dei drive in. Sono 1.155 i nuovi positivi al Covid-19 registrati oggi, su 9.376 tamponi effettuati; 19 i decessi, che portano il totale a 569. Su 1.253 pazienti Covid ricoverati in ospedale scendono invece a 148 quelli in terapia intensiva, due in meno rispetto a ieri. Proprio oggi la Regione ha varato il nuovo piano ospedaliero per fronteggiare l’emergenza legata alla pandemia, dopo il via libera da parte del Comitato tecnico scientifico.
Sono circa 3.600 i posti letto dedicati alle cure del Covid-19 in Sicilia previsti nell’incremento dell’assistenza sviluppato dall’assessorato regionale alla Salute. I posti, individuati in strutture pubbliche e private di tutto il territorio siciliano, comprendono terapie intensive, degenze ordinarie e ricoveri in strutture dedicate alle cure in bassa complessità. Sono previsti due scaglioni temporali, 15 novembre e 30 novembre, entro i quali saranno approntati i posti letto da parte delle Aziende del sistema sanitario regionale. In particolare le terapie intensive raggiungeranno entro la fine del mese 416 posti dedicati esclusivamente al Covid a cui potranno aggiungersi posti di terapia sub-intensiva convertibili a seconda delle eventuali necessità.
Le degenze ordinarie raggiungeranno 2.384 ricoveri dedicati, mentre saranno 812 i posti letto a disposizione nelle strutture a bassa complessità. Nei territori delle Città Metropolitane, particolarmente interessate dal contagio, sono previsti complessivamente 251 posti di terapia intensiva e 1502 per i ricoveri ordinari, la restante dotazione è stata distribuita nelle altre province della Sicilia. Il piano è stato illustrato stamani dall’assessore Ruggero Razza in commissione Salute all’Assemblea siciliana. Lo sviluppo del piano, fortemente voluto dal governo Musumeci, ricalca una proiezione dell’andamento epidemiologico per singole aree con una soglia di stress maggiorato rispetto all’attuale situazione pandemica nell’isola, ma soprattutto tiene conto del mantenimento dell’assistenza sanitaria per le altre patologie non Covid. La Sicilia, infatti, è una delle Regioni che al momento non ha sospeso le cure diverse dal Coronavirus né ha ridotto gli interventi programmati.
Sul fronte del Dpcm varato oggi dal Governo regna invece ancora tanta confusione: “Attendiamo regole certe e chiare che permettano ai cittadini di comprendere i criteri che determinano le decisioni in merito alle aperture e alle chiusure delle regioni sulla base degli indicatori di rischio” spiega il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando il quale auspica “che i ristori per i lavoratori e per le categorie produttive arrivino nel più breve tempo possibile
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