“Tre milioni e mezzo di giornate di ricovero, di cui 130mila in terapia intensiva, e 70,5 milioni di giornate di malattia” in Italia nei primi 150 giorni del 2021. Sono i ‘danni da covid19‘ nel 2021.

Danni economici e sociali

“Cifre che fanno impressione e che danno la misura del dramma che è stata sinora la pandemia in Italia e in molti Paesi stranieri è stato ancor peggio”, scrive Cesare Cislaghi, economista sanitario ed ex presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia, in un report pubblicato su Made in Blog della rivista Epidemiologia & Prevenzione in vista delle riaperture. “Cosa è avvenuto in questi primi 150 giorni del 2021?”.

Cinque mesi disastrosi

“Nei primi 5 mesi dell’anno, le medie giornaliere indicano 14.354 nuovi contagiati al giorno con un minimo di 2.490 ed un massimo di 26.824; 169 ricoverati entrati ogni giorno in terapia intensiva (da 48 a 324) e 350 decessi (da 72 a 649). Per avere i totali del periodo basta moltiplicare le medie per 150 giorni’, scrive Cislaghi. “Di particolare interesse – aggiunge – è ragionare in termini di prevalenze, cioè dei soggetti che contemporaneamente, ogni giorno, si trovano nella stessa situazione: i positivi sono stati in media 469.698, i ricoverati (in tutti i reparti) 23.010 e di questi nelle sole terapie intensive 2.629, quindi 2,5 milioni di giornate di ricovero di cui 130mila in terapia intensiva, e 70,5 milioni di giornate di malattia. Pensando al futuro, è importante vedere come è stato l’andamento degli eventi connessi all’epidemia in queste prime 150 giornate del 2021”.

Ma è davvero finita?

“Adesso che siamo alle soglie dell’estate, che l’anno scorso ha coinciso con la quasi completa remissione dei contagi – si chiede Cislaghi – possiamo pensare realmente che l’epidemia stia finendo almeno nei suoi numeri importanti?” Una domanda destinata a restare senza una risposta, almeno per il momento