Mentre Musumeci annuncia un disegno di legge per regolamentare le chiusure in Sicilia e scavalcare il dpcm Conte, una legge da approvare in due giorni si scatenano le opposizioni all’Ars, quelle stesse opposizioni chesono maggioranza a sostegno di Conte a Roma. Cinque stelle e Pd anche a Palermo si schierano per le chiusure

“I drammatici dati che arrivano ogni giorno dagli ospedali siciliani dicono una cosa sola: la situazione sta sfuggendo di mano a questo governo, che si dimostra sempre meno all’altezza della situazione, e Musumeci che fa? Se ne esce con colpi di teatro buoni solo a gettare fumo negli occhi dei siciliani, che ancora oggi, a mesi di distanza, non hanno visto un solo euro della cosiddetta Finanziaria di guerra, costruita però coi soldi del Monopoli” sostiene il capogruppo del M5S all’Ars Giorgio Pasqua.

“Tutti – dice Pasqua – siamo con i ristoratori e con le categorie più penalizzate, ma non è certo il ddl la strada per aiutarli. Se voleva veramente dare loro una mano doveva scegliere altri mezzi immediatamente operativi ed assumersene tutte le responsabilità, non certo un ddl che, bene che vada, potrà cominciare a produrre effetti solo tra una quindicina di giorni”.

“Il ddl – continua Pasqua – è solo una mossa populistica per cercare di scaricare su altri colpe che sono sopratutto sue e del suo governo, che non si è mosso per tempo quando l’emergenza era altrove e quando c’era tempo per incrementare i posti di letto di terapie intensive e sub intensiva che in gran parte sono rimasti solo sulla carta”.

Per il Pd, addirittura, Musumeci è diventato negazionista “Dopo avere chiuso lo Stretto di Messina in primavera, quando la Sicilia aveva 100 nuovi contagi al giorno, dichiarato, tre giorni fa, il coprifuoco dalle 23 alle 5 e avere totalmente sospeso la didattica in presenza nelle scuole secondarie, oggi Musumeci si iscrive alla ‘corrente dei negazionisti’, annunciando un Disegno di legge per l’apertura delle attività economiche in deroga al DPCM nazionale, quando i nuovi contagi in Sicilia sono 860, cioè cinque volte quelli del ‘picco’ massimo di marzo ed i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva sono oltre 100 . Una scelta irresponsabile che espone a rischio la salute dei siciliani e la Sicilia al rischio ‘lockdown’. Così Giuseppe Lupo capogruppo del Pd ha risposto, intervenendo in aula all’Ars, alle dichiarazioni fatte dal presidente della Regione.

“Musumeci si metta d’accordo con se stesso, smetta di cavalcare l’onda del populismo e si concentri piuttosto su cose urgenti per la sanità come, ad esempio, la riorganizzazione delle terapie intensive e sub intensive già prevista a giugno scorso”.

E mentre l’opposizione attacca edifende il dpcm, l’Udc cerca un dialogo che non esiste “Serve condivisione tra maggioranza e opposizione per affrontare la pandemia ed assumere le migliori decisioni per tutelare la salute dei cittadini, salvaguardando anche l’economia della Sicilia e del Paese. Non è più il tempo dei populismI e delle urla, usciremo da questa grave crisi sanitaria solo se resteremo uniti dando risposte concrete a chi produce. Dobbiamo far valere la nostra autonomia statutaria per derogare ad alcune restrizioni imposte dal Dpcm. Bene ha fatto il presidente Musumeci ad annunciare un provvedimento di legge in tal senso. Il Covid-19 dovrebbe farci riflettere sulla necessità di rivendicare le prerogative della nostra Regione che, se riconosciute, ci permetterebbero di utilizzare 6 miliardi l’anno per risolvere tanti problemi, a partire dal gap infrastrutturale. Così come, insieme, dobbiamo utilizzare al meglio l’occasione che viene dal Recovery fund per spendere oltre 20 miliardi di euro per realizzare opere strategiche, e penso anche al porto di Marsala, e rilanciare l’economia con nuove occasioni di sviluppo per le nostre realtà produttive ed imprenditoriali” sostiene il capogruppo Eleonora Lo Curto.

In difesa dell scelta del governo c’è Diventerà Bellissima “Alcune misure restrittive previste dal decreto del presidente del Consiglio sono troppo penalizzanti, ad esempio quelle relative alle chiusure molto anticipate nel settore della ristorazione. Bene farà, pertanto, la giunta Musumeci ad approvare il ddl annunciato dal governatore per consentire delle deroghe” dice il capogruppo Alessandro Aricò aggiungendo: “I siciliani possono essere orgogliosi del nostro presidente della Regione, che si batte per i nostri diritti: quello alla salute, certo, ma pure quello di avere un lavoro. Tra queste due inderogabili necessità va trovato un equilibrio e su questa direzione si muove il governo Musumeci. L’auspicio è che qui all’Ars ci sia un fronte comune affinché la Sicilia sia maggiormente ascoltata a Roma ed a Bruxelles. Lo merita anche perché- come ribadito dall’Agenzia di valutazione internazionale Moody’s- il percorso di risanamento economico e finanziario iniziato dal governo Musumeci ci ha consentito di recuperare credibilità. Nel settore della Sanità, ad esempio, in questi primi tre anni di legislatura sono stati raggiunti innegabili risultati positivi”.

Infine, Aricò ha parlato del “Recovery Fund”: “I 20 miliardi di euro destinati alla Sicilia siano destinati a dieci progetti imponenti, come il Ponte sullo Stretto ma non solo. Urge anche, ed esempio, l’alta velocità all’interno dei confini della nostra regione”.

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