Le nuove disposizioni dell’assessorato regionale alla Salute sulle misure anticovid negli ospedali causerebbero gravi criticità e rischi di contagio per gli operatori sanitari, infermieri, oss e personale medico. Lo sostiene il sindacato Fials che per voce del segretario regionale Sandro Idonea e la vice Agata Consoli spiega come “le disposizioni organizzative impartite da codesto assessorato sono di difficile attuazione, sia per la carenza endemica di personale, sia per la difficoltà alle quali andranno incontro i lavoratori assegnati al compito di seguire i pazienti asintomatici e pauci-sintomatici in reparto”.
“Ingenti costi, problemi logistici e carenza di personale”
Secondo la Fials “basti considerare che, per entrare nelle stanze dedicate ai pazienti covid, il personale sanitario dovrà indossare apposite tute protettive ogni volta che entra e spogliarsi delle stesse ogni volta che esce. Quanto segnalato, oltre ad incidere sulle tempistiche di attività dei lavoratori e sulla loro disponibilità per gli altri pazienti del reparto, determinerebbe ingenti costi per il continuo utilizzo di dispositivi di protezione individuale usa e getta e problemi logistici legati alla necessità di utilizzare in ogni reparto una stanza dedicata alla vestizione e svestizione degli addetti in questione, ma anche la concreta possibilità che ciò non sia sufficiente a prevenire la diffusione del contagio all’interno del reparto, con incidenza non solo sulla salute degli altri degenti ma, soprattutto, sulla presenza in servizio dei sanitari che si potrebbero infettare, in un periodo in cui la carenza di personale è accentuata dal godimento delle ferie estive”.
Chiesta una convocazione urgente nell’interesse di pazienti e personale medico
La Fials chiede quindi “una convocazione urgente al fine di discutere e integrare le disposizioni impartite, nell’interesse sia dei ricoverati che di tutto il personale di assistenza”.
Il ministero della Salute agli ospedali sui posti letto
“Adeguare l’ampliamento dei posti letto di area medica e in terapia intensiva dedicati al Covid” e prevedere “la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti affetti da malattia da SARS-CoV-2 in relazione alle specifiche necessità assistenziali, con particolare riferimento alle categorie più fragili”. E’ quanto il 7 luglio il ministero della Salute ha chiesto alle Regioni con una circolare “alla luce dell’attuale andamento epidemico e in considerazione degli ulteriori impatti assistenziali sul livello ospedaliero potenzialmente correlati alla maggiore diffusione del virus SARS-CoV-2”. Si ritiene importante “raccomandare alle Regioni e province autonome l’attivazione delle misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un incremento della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione, sia a livello ospedaliero che territoriale.
Nonostante il periodo estivo “in cui molte attività vengono svolte all’aperto, si conferma sul territorio nazionale una fase epidemica caratterizzata da un forte aumento dell’incidenza, in constante crescita già da 4 settimane”.
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