“L’Unione europea deve cessare di essere un insieme di stati, ma superare nazionalismi e chiusure giustificate da logiche senz’anima. Per questo chiediamo al Parlamento Europeo un’azione comune contro il virus, un’azione d’insieme, offrendo una risposta prodotta da un’unione di popoli” il video appello di Leoluca Orlando, firmatario dell’unica petizione che domani 30 aprile verrà discussa dal Parlamento Europeo
La petizione al Parlamento Europeo “Eu Can Do It!, per una risposta comune alla crisi Covid-19, verrà presentata in collegamento da Virginia Fiume, coordinatrice del movimento Eumans – il movimento di cittadini fondato dal Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato – e prima firmataria, nella sessione del mattino della Commissione competente.

La richiesta principale è di “tenere aperte le questioni” comunicandole alle Commissioni esteri, ricerca, ambiente e salute con il fine ultimo di suscitare una risoluzione per la plenaria. Sarebbe una decisione storica se la strategia europea per la lotta alle pandemie e crisi sanitarie arrivasse da una petizione scritta dai cittadini.

“In un momento in cui Trump fa sapere che cancellerà i finanziamenti all’OMS – dichiara Marco Cappato, fondatore di Eumans – la nostra petizione chiede all’Unione Europea di fare l’opposto. Le organizzazioni internazionali sono lo strumento più adeguato a combattere fenomeni globali come la pandemia. Vanno moltiplicati gli aiuti alla cooperazione internazionale per la ricerca del vaccino e l’accesso ai farmaci essenziali indicati dall’OMS; occorre potenziare i database che consentono l’aggiornamento sulle più recenti scoperte mediche per favorire sperimentazioni cliniche in vari paesi; occorre rafforzate le strutture sanitarie dei paesi a basso reddito. Con uno sforzo in questa direzione l’UE diventerebbe un esempio di leadership democratica nelle istituzioni internazionali, di fronte al ripiegamento nazionalista degli Stati Uniti e ai modelli autoritari di Cina e Russia”.

Lanciata da Eumans, insieme a Science For Democracy, Associazione Luca Coscioni e altre organizzazioni da tutta Europa, la petizione ha raggiunto oltre 7000 firme in un mese. Tra i firmatari Monica Frassoni (ex presidente dei Verdi europei), l’ex Ministro e attuale membro della task force governativa  Enrico Giovannini, Pier Virgilio Dastoli del Movimento Europeo, Iga Kamocka della Fondazione polacca Robert Schuman, Alberto Alemanno della Good Lobby, Ulrike Guerot dell’European Democracy Lab, l’ex Commissaria Europea Violeta Bulc, gli europarlamentari Eleonora Evi, Daniela Rondinelli, Brando Benifei, Massimiliano Smeriglio, e molti altri. Anche il premio Nobel per la Medicina Richard Roberts si è unito ai sostenitori, insieme da una rete di sindaci europei capitanata dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

I 5 punti principali del documento:

  • attivare misure di emergenza coordinate per combattere la pandemia;
  • rafforzare strumenti e competenze dell’UE in materia di assistenza sanitaria e protezione civile per rispondere alle epidemie
  • attuare misure economiche che sblocchino risorse per sostenere i cittadini che subiscono le conseguenze della pandemia, tra cui il ritiro dell’attuale quadro finanziario pluriennale (QFP) e la proposta di un nuovo QFP quinquennale
  •  trasformare le prime fasi della Conferenza sul futuro dell’Europa in un’assemblea pubblica online e rimodellare i suoi obiettivi
  •  contribuire a un meccanismo globale per prevenire e affrontare epidemie e pandemie a partire dal rafforzamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità