Sono 5.272 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 37.204 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 5.795. Il tasso di positività scende al 14,1% ieri era al 17,3%.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

L’isola è al terzo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 231.878 con un decremento di 16.059 casi. I guariti sono 21.449 mentre le vittime sono 38 e portano il totale dei decessi a 9.348.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono 1.215 ricoverati, con 39 casi in meno rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 81, con quattro caso in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Questi i dati del contagio nelle singole province Palermo con 1.630. casi, Catania 878, Messina 919, Siracusa 532, Trapani 352, Ragusa 308, Caltanissetta 232, Agrigento 456, Enna 121.

Covid: tasso positività al 10,2%, -10 terapie intensive

Sono 479.447 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 603.639. Il tasso di positività è al 10,2%, in lieve aumento rispetto al 9,9% di ieri. Sono invece 886 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 10 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 81. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 12.527, ovvero 549 in meno rispetto a ieri.

Agenas, cala ancora occupazione intensive in Italia, al 9%

In Italia torna sotto la soglia di allerta del 10% la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19. I dati Agenas aggiornati al 22 febbraio, mostrano infatti un calo dell’1% rispetto al giorno precedente, che riporta il valore al 9%. Resta invece ferma al 20% l’occupazione dei reparti di area medica non critica. Nel dettaglio, nell’arco di 24 ore, la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 cresce solo nella Pa Trento (8%) e cala in 5 regioni: Abruzzo (all’8%), Calabria (13%),Lazio (15%), Pa Bolzano (2%), Sicilia (10%).

Covid: Sebastiani, vaccinati più numerosi fra gli anziani

I vaccinati con due dosi sono costantemente più numerosi con il progredire dell’età (percentualmente rispetto alla popolazione della fascia d’eta)’, mentre con tre dosi questo è vero solo fino agli 89 anni, dopodichè si assiste a una decrescita. Lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “L’analisi dei dati della vaccinazione contro Covid-19, aggiornati al 22 febbraio 2022, rivela che la percentuale di popolazione vaccinata con due dosi cresce linearmente” dalla fascia d’età da 60 a 69 anni a quelle 70-79, 80-89 e 90 anni o piu’.

Tuttavia “per le tre dosi questo è vero solo fino alla fascia 80-89, mentre nella fascia dei 90 anni o piu’ il valore diminuisce”, osserva Sebastiani. Le percentuali di vaccinati con due dosi per le quattro fasce d’età considerate, dove si concentra circa il 95% della mortalità per Covid-19, sono dell’84% fra 60 e 69 anni, dell’89% fra 70 e 79 anni, del 94% fra 80 e 89 anni e del 98% per chi ha 90 anni o piu’, con un aumento medio di circa il 5% per fascia d’età. Per le tre dosi le percentuali sono dell’83% nella fascia d’età fra 60 e 69 anni, dell’86% nella fascia 70-79 anni, dell’89% fra 80-89 anni e dell’85% per chi ha 90 anni o piu’, con un aumento medio (per le prime tre fasce) di circa il 3% per fascia d’età.

“Data la riduzione dei valori della percentuale per ciascuna fascia d’età, in particolare quella degli ultranovantenni, nel passaggio da due a tre dosi e la maggiore protezione con tre dosi contro la variante Omicron, sarebbe auspicabile- rileva Sebastiani – incentivare la somministrazione delle terze dosi a questi soggetti, anche effettuandola nelle loro case”.