Sono 603 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia, su 21.467 tamponi processati, con una incidenza quasi del 2,8%, in leggero aumento rispetto a ieri. La Regione risale e oggi è terza per numero di contagi giornalieri.
Le vittime sono state 10 e portano il totale a 5.699. Il numero degli attuali positivi è di 15.268 con una diminuzione di 1.025 casi. I guariti oggi sono 1618.
Negli ospedali i ricoverati sono 840, 54 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 107, 1 in meno rispetto a ieri.
La distribuzione tra le province vede in testa al contagio c’è Catania con 268 casi seguita da Palermo con 70, Agrigento 58, Messina con 51, Ragusa e Siracusa 48, Trapani 29, Caltanissetta 19, Enna 12.
Nuova iniziativa della Regione Siciliana per dare un ulteriore impulso alla campagna vaccinale contro il Covid19 nell’Isola. Da venerdì 21 a domenica 23 maggio, in tutti gli Hub provinciali, sarà attuato il progetto intitolato “Proteggi te e i nonni”.
L’iniziativa è diretta agli ultra 80enni ed i loro accompagnatori (anche più di uno) over 18, non necessariamente legati da un vincolo di parentela. Sarà consentito l’ingresso senza prenotazione con una corsia riservata per ridurre i tempi di attesa. Per gli accompagnatori verranno utilizzati, previa adesione volontaria, vaccini a vettore adenovirale.
Ieri, in occasione della presentazione del nuovo padiglione all’hub della Fiera del Mediterraneo a Palermo che permetterà di vaccinare H24, il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha annunciato che “La Sicilia ha superato i due milioni di dosi somministrate”.
Vaccinare senza dimora e immigrati in condizioni di vita precarie. È l’obiettivo della Caritas di Palermo. Dopo aver somministrato le prime vaccinazioni ai senzatetto, già coinvolti un centinaio ai quali è stato inoculato il siero monodose Johnson & Johnson, sta lavorando per poter garantire i vaccini agli stranieri “invisibili” attraverso la campagna della Cei “Io accolgo”.
Lo riferisce il vicedirettore di Caritas Palermo don Sergio Ciresi spiegando che è stata costituita, per questo obiettivo, una rete con il Centro Astalli, l’ente dei Gesuiti che si occupa i rifugiati, Medici Senza Frontiere e alcune realtà di medici cattolici.