Sono 7.218 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 37.525 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 3.328. Il tasso di positività sale al 19,2% ieri era al 15.1%.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

L’isola è all’ottavo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 250.657 con un aumento di 5.697 casi. I guariti sono 1.658 mentre le vittime sono 46 e portano il totale dei decessi a 8.573.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono 1.620 ricoverati, con 17 casi in meno rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 140, un caso in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 1.305 casi, Catania 1.645, Messina 859, Siracusa 845, Trapani 384, Ragusa 776, Caltanissetta 650, Agrigento 773, Enna, 164.

Non cala il numero dei bambini ricoverati

Dopo il picco registrato nei giorni intorno all’Epifania, non scende il numero di bambini e ragazzi fino a 18 anni ricoverati per Covid in area medica o terapia intensiva nei 15 ospedali pediatrici italiani associati di Aopi (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani). “Speravamo che a fine gennaio la curva cominciasse a scendere, invece continuiamo a restare sul plateau con numeri praticamente stabili”, spiega il direttore generale dell’Ospedale Meyer di Firenze e presidente Aopi Alberto Zanobini. Nel rilevamento fatto ieri, 31 gennaio, tra bambini e ragazzi risultano 210 ricoverati, di cui 198 in area medica e 12 in rianimazione. Di questi, 113 hanno tra zero e 4 anni, e 97 tra i 5 e i 18 anni. In area intensiva, 10 su 12 sono bambini tra zero e 4 anni. Dei ricoverati in area medica e rianimazione il 74,2% (72 su 97) sono non vaccinati. Il trend dei ricoveri del mese di gennaio elaborato da Aopi mostra la situazione dei ricoveri sostanzialmente invariata per 4 settimane di seguito: al 10 gennaio i ricoverati tra bambini e ragazzi erano 212; il 17 gennaio erano 206; il 24 erano 210; il 32 ancora 210.

Scendono gli ingressi in terapia intensiva

Scendono i casi e gli ingressi nelle unità di terapia intensiva, scende anche la curva dei decessi, che ha superato il picco, e ci sono inoltre segni iniziali di decrescita della percentuale dei positivi ai test molecolari: lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale “Passato il picco del 6 gennaio e il successivo modesto aumento, da tre giorni la percentuale dei positivi ai test molecolari mostra iniziali segni di diminuzione, con un valore medio attuale del 20% circa”, osserva l’esperto. “L’incidenza dei positivi totali continua a scendere – aggiunge – e i dati della settimana scorsa hanno rivelato che il picco è stato raggiunto il 14 gennaio, in accordo col periodo già previsto, ma in disaccordo con le previsioni fatte in ambito medico, che si aspettavano il picco a fine gennaio”. Prosegue intanto la discesa della curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, dopo il picco raggiunto l’11 gennaio, e “l’analisi delle differenze settimanali della curva dei decessi conferma la previsione che il picco sarebbe stato raggiunto la settimana scorsa. Con ì dati aggiornati a ieri, il picco è localizzato al 26 gennaio, e con quelli dei prossimi giorni – conclude Sebastiani – sarà possibile una localizzazione più precisa. La settimana scorsa ci sono stati in media 375 decessi al giorno”.

Nuove dosi dei vaccini consegnate

Il flusso delle consegne di vaccini mRNA contro il Covid verso le regioni “è costante e nella settimana 1-7 febbraio saranno distribuite oltre 3,3 milioni di dosi, che si aggiungono ai quasi 8 milioni in giacenza alle Regioni/Province autonome, includendo sia le dosi per adulti che quelle pediatriche”. Lo fa sapere la struttura del commissario Francesco Figliuolo.

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