Sono 1.391 i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia su 7597 tamponi processati. Le vittime sono state 34 nelle ultime 24 ore che portano a 2528 deceduti dall’inizio della pandemia. I positivi sono 36.578 con un aumento di 987 casi. L’indice di positività sale al 18%.

In Sicilia su 46.510 dosi di vaccino consegnate sono stati vaccinati in 11.636, il 25%.

Negli ospedali i ricoveri sono 1367, 46 in più rispetto a ieri, mentre i ricoveri in regime ordinario sono 1181, 44 in più rispetto a ieri. In terapia intensiva i ricoveri sono 186, 2 in più rispetto a ieri. I guariti sono 370.
La distribuzione nelle province vede a Catania con 396 casi, Palermo 295, Messina 210, Ragusa 69, Trapani 76, Siracusa 197, Caltanissetta 56, Agrigento 44, Enna 48.

Dall’inizio della campagna vaccinale anticovid, sono oltre 11mila in Sicilia le persone che hanno già ricevuto il vaccino. In particolare, nella sola giornata di ieri, domenica 3 gennaio, nell’Isola sono state complessivamente somministrate 4691 dosi di farmaco su altrettanti cittadini rientranti nel target previsto dal piano nazionale.

Ieri si era appreso che nella giornata di sabato 2 gennaio, in Sicilia erano stati complessivamente somministrati 4438 vaccini anticovid. Quindi si registra un lieve incremento in 24 ore e un incrementi consistente rispetto all’avvio quando in tre giorni i vaccini erano stati meno di duemila ma tenendo presente che la fase di fine 2020 era più simbolica che pratica.

Adesso si procede ad un ritmo inferiore ai 5.000 vaccini al giorno e al momento la campagna riguarda solo il personale sanitario o parasanitario impegnato nei contatti di prima linea. personale per lo più facilmente reperibile e che aderisce in massa alla campagna vaccinale.

A questo ritmo, considerando la popolazione siciliana sopra i sedici anni, l’esigenza di somministrare due dosi per ogni personale e la copertura vaccinale necessaria per l’immunità che deve raggiungere almeno l’80% saranno necessari due anni per completare le vaccinazioni e garantire una protezione adeguata che possa permettere il ritorno alla normalità.

Il conto non prende in considerazioni opposizioni al vaccino, possibili ritardi nelle forniture o difficoltà organizzative che nel percorso si presenteranno certamente. Considerato che il piano vaccinale prevede la copertura per tre milioni di siciliani (due milioni e mezzo considerate le opposizioni e valutando quell’80% fra la popolazione over 16) entro settembre è necessario imprimere una forte accelerazione. Serve raddoppiare il ritmo e procedere con almeno novemila vaccini al giorno per coprire entro settembre almeno una sola dose e triplicarlo se non quadruplicarlo (18.500 vaccini al giorno all’incirca) per coprire tutti entro settembre come auspicato.

E intanto la polemica impazza sulla scelta delle priorità e sul rispetto dei parametri nazionali

Si allarga a Capizzi, piccolo paese dei Nebrodi nel Messinese, il focolaio di Covid che sarebbe stato innescato da una festa di compleanno in un locale di Nicosia (Enna). Su una popolazione di 2900 abitanti si contano infatti 80 positivi.

Nei giorni scorsi erano 58. Oltre ai nuovi contagiati c’è stato un morto, un pensionato di 68 anni, mentre altre 150 persone sono state poste in quarantena in attesa dei risultati dei tamponi.

Il sindaco Leonardo Principato Trosso parla di una “situazione allarmante e di dati statistici preoccupanti” per una piccola comunità. Proprio su sua richiesta Capizzi, il presidente della Regione ha decretato Capizzi “zona rossa” fino al 13 gennaio.

I primi casi di contagio sono stati posti in relazione con una festa organizzata per i 18 anni di una ragazza che si è tenuta a Nicosia con quasi 150 invitati. Ora il Codacons si è rivolto alla magistratura perché si indaghi per l’ipotesi di concorso nella diffusione di epidemia colposa.

La decisione di far entrare il Comune in zona rossa è stato preso d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, vista la relazione dell’Asp e sentito il sindaco, serve a salvaguardare la salute pubblica e contrastare la diffusione del Coronavirus.

Intanto l’andamento dell’epidemia in Sicilia mostra segnali allarmanti.

L’analisi dei dati statistici elaborati dal Comune di Palermo sull’andamento dell’epidemia nell’isola lanciano segnali allarmanti. Emerge un generale peggioramento: rispetto alla settimana scorsa con un aumento dei positivi attivi, un aumento dei ricoverati, la crescita degli ingressi in terapia intensiva, un numero drammaticamente stabile di decessi mentre a diminuire è il numero dei guariti.

Nella settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono stati 6931. La percentuale di crescita dei positivi nella settimana è pari al 23%, in aumento rispetto al 17% della settimana precedente.

Alla fine della settimana il numero degli attuali positivi è 35591, con una crescita di 2424 soggetti rispetto alla settimana scorsa. E la crescita dell’epidemia non è soltanto statistica. I ricoverati sono 1321, di cui 184 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana scorsa sono aumentati di 120 persone, dopo cinque settimane di calo. Si sono registrati 90 nuovi ingressi in terapia intensiva con un incremento che sfiora il 10% (+ 9,8% rispetto ai dati della settimana precedente). Proprio il dato dei ricoveri è quello più rilevanti ai fini della valutazione della fascia di attribuzione delle misure restrittive alle attività.

Il numero dei deceduti, pari a 2494, è aumentato di 196 persone rispetto alla settimana scorsa mentre il numero dei guariti (58462) è cresciuto di 4311 persone con una frenata rispetto agli ultimi dati. E per gli effetti del vaccino serviranno mesi