Superato il muro dei 1.500 nuovi casi e ricoveri in aumento. Continuano ad aumentare i positivi al Covid19 in Sicilia; i numeri crescono come dicono anche i vari report settimanali. E se adesso i dati dicono che l’Isola resterà in zona bianca fino a Capodanno, i primi del 2022 potrebbero tramutarsi in giallo.

Il punto

L’indice di contagio in Sicilia è tra i più bassi d’Italia, ma ieri si sono contati ben 1.522 nuovi casi in 24 ore. Il giorno prima erano 1.346, e 48 ore fa 1.404. Un trend che non permette di abbassare la guardia. Anzi.

I contagi in Italia sono gli stessi di oltre un anno fa. Nelle ultime 24 ore si registra un nuovo picco di casi che non accenna a diminuire: sono 28.632 i nuovi positivi al Covid, un dato simile non si verificava dal 26 novembre 2020 (quando però il numero delle vittime era stato di 822, a fronte delle 120 dell’ultimo bollettino). Le conseguenze sono già evidenti nella nuova colorazione della mappa del Paese in vista del Natale, che vede la zona arancione all’orizzonte: il rischio è di un Capodanno sempre più blindato.

Rischio arancio a Capodanno, altre 4 regioni gialle

A Calabria, Friuli Venezia Giulia e Bolzano si aggiungeranno da lunedì in zona gialla Liguria, Marche, Veneto e Trento, che superano la soglia di allerta dei parametri indicati per il passaggio al giallo, che riguarderà dal 20 dicembre 12 milioni le persone. Ma subito dopo Natale, dal 27, anche Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna potrebbero finire nella stessa fascia di rischio. Tutte regioni che potrebbero finire in arancione per la fine dell’anno.

Le vaccinazioni ai bambini

Tornando alla Sicilia, Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, e Ruggero Razza, assessore alla Sanità, per consentire l’ulteriore innalzamento della percentuale della popolazione scolastica volontariamente vaccinata (sia con riferimento agli studenti 12-19 anni sia al personale scolastico), oltre alla possibilità di trovare accessi dedicati negli hub vaccinali presenti sul territorio, dicono “che i dirigenti scolastici potranno avanzare apposita istanza all’Asp territorialmente competente, per calendarizzare alcune sessioni vaccinali negli stessi istituti.  In relazione alla fascia degli alunni 5-11 anni, invece, si provvederà con una nota successiva a fornire indicazioni sulle relative modalità di somministrazione dei vaccini”.

Gli esponenti della giunta regionale hanno diramato una circolare con le indicazioni operative “riguardanti l’estensione dell’obbligo vaccinale anti-Covid al personale delle istituzioni scolastiche regionali e del sistema di istruzione e formazione professionale, in coerenza con quanto stabilito dalle recenti disposizioni nazionali”.

Resta in vigore l’obbligo relativo all’uso dei già previsti dispositivi di protezione individuale, che devono essere indossati, oltre che dal personale scolastico, da ogni altra tipologia di operatori a vario titolo presenti nei plessi scolastici. Analogo obbligo – dicono gli assessori – permane per gli alunni appartenenti a classi in cui non sia stata raggiunta la completa copertura vaccinale. Per quanto attiene la gestione di casi e focolai infettivi da Covid-19 individuati nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia, la circolare ribadisce che, sulla base delle relative risultanze e in relazione al numero dei soggetti positivi, il dirigente scolastico può disporre l’eventuale sospensione delle attività didattiche nelle classi interessate.

Le Eolie

Intanto alle Eolie le persone che non hanno il Green pass non possono spostarsi dalle varie isole perché le guardie mediche non sono ancora abilitate a fare i tamponi. Finora i tamponi erano effettuati dai medici di base che però nelle isole spesso non ci sono nei week end. Dopo le polemiche sollevate dagli isolani l’Asp messinese ha autorizzato le guardie mediche a svolgere il servizio. I sanitari però non hanno ancora fatto il corso di formazione per l’abilitazione a fare i tamponi. Quindi le proteste continuano.

Ad aumentare sono anche i controlli. Nel Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha disposto un “ulteriore rafforzamento dei dispositivi di vigilanza sull’intero territorio nazionale in vista delle prossime festività natalizie”.

A Natale evitare aggregazioni

L’ultimo appello alla prudenza arriva invece dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: “è bene, in vista delle vacanze natalizie, cercare di evitare grandi aggregazioni – dice – mantenere comportamenti prudenti ed effettuare la dose di richiamo di vaccino per aumentare la nostra protezione”. Il Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, lancia un invito a “continuare a essere responsabili” perché “il Natale è un momento di compere e assembramenti”. Lo scorso anno, con i numeri dei contagi più bassi (ma senza ancora alcun vaccinato), furono fissate per decreto alcune regole da rispettare durante le feste di Natale e con il limite di due adulti non conviventi da poter invitare a casa. Per questo anche a casa, in occasione dei cenoni delle feste, restano i timori per l’aumento dei contatti tra le persone: su quest’ultimo tema non si può ancora escludere che una serie di riflessioni e raccomandazioni possano arrivare nei prossimi giorni a ridosso del Natale.

La netta risalita della curva è confermata dai dati dell’ultimo monitoraggio, che registra un aumento dell’incidenza con 241 casi per 100mila abitanti contro i 176 della settimana precedente. Salgono anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, ora al 9,6% contro l’8,5% dei sette giorni precedenti mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1% contro il 10,6% (la soglia di allerta per ogni singola regione è fissata al 10% per le intensive e al 15% per i reparti).

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