Covid19 Sicilia, torna la zona arancione in altre sei comuni dell’isola che si aggiungono ai 5 già con restrizioni a Natale.

La nuova ordinanza anti contagio Covid19 Sicilia

Comuni di Butera (in provincia di Caltanissetta), Barcellona Pozzo di Gotto, Fiumedinisi, Gualtieri Sicaminò, Milazzo e San Filippo del Mela (in provincia di Messina), da venerdì 24 dicembre a venerdì 31 dicembre (compreso) saranno in “zona arancione”. Lo prevede l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe.

I comuni già con restrizioni fino al 27 dicembre

Le misure restrittive antiCovid sono attualmente in vigore (fino al 27 dicembre) anche a Castrofilippo (Agrigento), Marianopoli (Caltanissetta), Motta Sant’Anastasia (Catania), Terme Vigliatore e Scaletta Zanclea (Messina).

Le regole anti contagio

In questi comuni le restrizioni sono tante. tutte le regole anti contagio sono contenuta in un vadevecum riguardante proprio le zone arancioni

Il contagio nell’ultimo bollettino

Sono 1.410 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 35.091 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 1.432. Il tasso di positività scende al 4% ieri era al 4,5%.

Il paragone con il reso d’Italia

L’isola è all’ottavo posto per contagi, al primo posto c’è la Lombardia con 10.569 casi, al secondo posto il Veneto con 4.522 casi, al terzo il Piemonte con 3.290 casi, al quarto la Campania con 2.650 casi, al quinto posto il Lazio con 2.497 casi, al sesto l’Emilia Romagna con 2.179 casi, al settimo posto la Toscana con 2.038 casi.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 22.404 con un aumento di 470 casi. I guariti sono 963 mentre le vittime sono 17 e portano il totale dei decessi a 7.381.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono 634 ricoverati, con 29 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 73, 6 casi in più rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 203 casi, Catania 386, Messina 193, Siracusa 180, Ragusa 57, Trapani 144, Caltanissetta 152, Agrigento 11, Enna, 124.

Oltre il 44% di casi Covid19 in più in Sicilia una settimana

Ancora una settimana difficile  e di crescita del contagio da Covid19 in Sicilia anche a causa dell’arrivo della variante Omicron

Nella settimana appena trascorsa, tra il 13 e il 19 dicembre si è registrata un’ ulteriore sensibile crescita del contagio con un incremento di oltre il 44 per cento dei nuovi casi (pari a 9.147) rispetto alla settimana precedente.

Incidenza a 189 casi per 100mila abitanti

L’incidenza cumulativa settimanale si è attestata al valore di 189 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Il rischio più elevato in termini di nuovi casi su popolazione residente, si è registrato nelle province di Messina (281), Caltanissetta (274/100.000 abitanti), Catania (206,3) e Trapani (243). L’ indice Rt è 1,19.

L’epidemia nei bambini

Le fasce d’età che continuano a sostenere la curva epidemica risultano ancora quelle tra i 6/10 anni (381/100.000) e 11/13 anni (333/100.000), seguite da quella fra i 3 ed i 5 anni (247) e i 14 e i 18 anni (241). I focolai sono 2.726, in aumento rispetto ai 2.109 della settimana precedente.

Oltre 300 nuovi ricoveri

L’andamento dei contagi si è accompagnato ad un incremento di nuove ospedalizzazioni settimanali (330) con ricadute sulla prevalenza di occupazione dei posti letto in area medica, in crescita rispetto alla settimana precedente. L’80% degli ospedalizzati risulta non vaccinato o con ciclo di vaccinazione incompleto.

La campagna vaccinale

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, con riferimento al target over 12 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano all’84,18%, gli immunizzati all’ 81,53%. Il 16 dicembre è iniziata la campagna vaccinale per il target 5-11 anni pertanto i dati relativi alla copertura nei giorni in esame (fino al 21 dicembre) non sono attualmente significativi. Con riferimento al target over 5 anni, infatti, i vaccinati con almeno una dose si attestano all’1.19%, mentre 62 bambini risultano immunizzati a seguito di una singola somministrazione vista la pregressa infezione da Covid19.

Non vaccinati e no vax

L’attuale scenario è condizionato dalla quota di soggetti non aderenti alla campagna vaccinale o con un calo di protezione dai contagi dopo circa sei mesi dalla seconda dose, nonché dalla diffusione delle varianti a maggiore trasmissibilità. Il Dasoe, alla luce della risalita del trend epidemico, ribadisce le raccomandazioni sulle strategie di contrasto alla diffusione del virus e richiama alla massima cautela e all’adozione di comportamenti improntati alla prudenza e al rispetto di misure individuali di prevenzione anche in vista delle imminenti festività.

Le restrizioni ‘nazionali’ per Natale

Natale è ormai alle porte e, sul fronte della battaglia contro il Covid-19, non ci sarà alcun divieto sui cenoni – o meglio sul numero delle persone che si possono accogliere in casa – ma soltanto raccomandazioni.

Ovvero: evitare gli assembramenti, i buffet e i contatti con i non vaccinati, soprattutto se in famiglia ci sono soggetti fragili o malati. Si suggerisce, poi, di effettuare un tampone in prossimità dei pranzi e dei cenoni così da essere certi di non essere positiviti per le festività dal 24 al 26 dicembre.

Oggi la cabine di regia e il Consiglio dei Ministri

Fin qui i consigli ma il Governo Draghi sta pensando anche un decreto che dovrebbe entrare in vigore il prossimo lunedì 27 dicembre. Tra le decisioni quella di introdurre l’obbligo del tampone anche per chi è vaccinato nei luoghi dove non sono previsti i posti assegnati e, quindi, dov’è facile creare assembramenti.

Scure sul Capodanno?

Super Green Pass – o green pass ‘rafforzato’ – resterà obbligatrio per potere accedere ai ristoranti al chiuso, al cinema, al teatro, alle cerimonie pubbliche… Quindi, tali spazi saranno riservati soltanto ai guariti dal Covid-19 e ai vaccinati.

Infine, ma già succede in molte città e Regioni, obbligo della mascherina all’aperto anche in zona bianca per contenere il contagio nei luoghi dello shopping natalizio.

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