Sono 3.462  i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 25.118 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 4.106. Il tasso di positività scende al 13,8% mentre ieri era al 14%.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

La Sicilia è oggi all’ottavo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 122.198 con un decremento di 2.463 casi. I guariti sono 6.449 mentre le vittime sono 19 portano il totale dei decessi a 10.568.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 874, 23 in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 48, uno in più rispetto a ieri

La situazione nelle singole province

A livello provinciale si registrano a Palermo 940 casi, Catania 911, Messina 429, Siracusa 357, Trapani 410, Ragusa 274, Caltanissetta 217, Agrigento 387, Enna 80.

Covid: stabili casi rilevati con tracciamento, al 13%

La percentuale dei casi di Covid rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (13% rispetto al 12% della scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane stabile (40% contro il 41%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (fermo al 47%). Emerge dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Reparti 12 Regioni sopra soglia, incidenza Abruzzo a 1170

Questa settimana 12 Regioni – rispetto alle 13 della scorsa – superano la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nei reparti di area medica. Il tasso più alto in Umbria, con il 31,4%. Nessuna Regione supera invece la soglia di allerta del 10% per l’occupazione delle terapie intensive. Solo l’Abruzzo supera invece il valore di incidenza di 1000 casi Covid per 100mila abitanti, con il valore di 1170. Le incidenze più alte anche in Molise (949,6) e Basilicata (931,9). Lo evidenzia, secondo quanto si apprende, la tabella sugli indicatori decisionali allegata al monitoraggio settimanale.

Costa, mascherina nei supermercati dipenderà da protocolli

Dopo L’1 maggio “nei luoghi di lavoro non è previsto l’obbligo di mascherina, ma in alcune realtà ci sono protocolli che comunque ne prevedranno l’uso”. Ad esempio, “nei supermercati, dal punto di vista normativo, non esiste più obbligo, ma ci può essere la sigla di una grande azienda che, attraverso un protocollo condiviso con associazioni datoriali e di categoria, continuerà a prevedere la mascherina. Ma questa è una scelta, non è dettata da un obbligo”. Così su Rai Radio 1 il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Alcuni protocolli già in essere, figli di uno scenario diverso, in molti casi saranno rivisti, altri mantenuti”.