Sono 5.335 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 31.004 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 5.497. Il tasso di positività sale al 17,2 ieri era al 16,2%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
L’isola è al quarto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 224.332 con un incremento di 650 casi. I guariti sono 5.623 mentre le vittime sono 7 portano il totale dei decessi a 9.728.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero sono 896 ricoverati con37 casi in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 68, tre casi in più rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
Questi i dati del contagio nelle singole province Palermo con 1.762 casi, Catania 697, Messina 692, Siracusa 484, Trapani 750, Ragusa 576, Caltanissetta 320, Agrigento 826, Enna 173.
Tasso mortalità tra non vaccinati è 15 volte più alto
Il tasso di mortalità standardizzato per i non vaccinati (96/100.000) è 5 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di120 giorni (19/100.000) e 15 volte più alto rispetto ai vaccinati con booster (7/100.000). Lo evidenzia il Report esteso dell’Istituto superiore di sanità, che integra il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sul Covid.
Vaccini: per quarta dose da valutare numero reinfezioni
“Da giugno il parametro fondamentale da raccogliere per prendere le nostre decisioni sarà di valutare la quantità di reinfezioni Covid e vedere chi si reinfetta. Stiamo vedendo che ci sono persone che hanno avuto 3 o 4 esposizioni al virus, con o senza vaccino, ma questi dati vanno analizzati per vedere se sarà necessaria una quarta dose vaccinale. Il problema della quarta dose sarà quindi basato sulla raccolta di dati fondamentali”. Lo ha affermato Guido Rasi, consulente del generale Figliuolo per la campagna vaccinale, al convegno ‘Sicurezza dei Medici e degli Operatori Sanitari in tempo di Pandemia’, promosso a Bari dalla Federazione nazional degli ordini dei medici (Fnomceo) in occasione della Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari che si celebra oggi. Per valutare l’opportunità di una quarta dose, ha sottolineato Rasi, sarà dunque cruciale valutare parametri come “il livello dell’infezione, l’immunità della popolazione e la valutazione di una decisione a livello sociale se anche un 10-20% di protezione contro l’infezione diventi essenziale o no”. Secondo Rasi, è necessario pertanto capire “quanto e chi si reinfetta e anche quanto siamo in grado, senza struttura commissariale di somministrare dosi vaccinali per ottenere l’obiettivo di rallentare una eventuale ondata”. Ma “viceversa – ha rilevato – potremmo anche iniziare a pensare che c’è una sufficiente immunità cellulare nella popolazione e focalizzarci sulle cure che oggi ci sono, velocizzando gli aspetti burocratici di accesso alle cure”. Terza ipotesi, “ma non me la aspetto per settembre o ottobre – ha concluso – è che ci sia un vaccino che dia finalmente una immunità che prevenga anche il contagio da Covid, perchè già abbiamo vaccini che prevengono la malattia grave”.
Rasi, con variante Omicron 8 milioni di infetti in due mesi
La variante Omicron “ha fatto 8 milioni di infetti in due mesi contro 5 milioni in due anni precedenti e questo ha avuto un impatto. Stiamo assistendo adesso a una ripresa del picco: adesso l’ondata è salita dal Sud al Nord e sta riscendendo al Sud. Questo andamento disomogeneo è dovuto ai classici ritardi del fenomeno epidemico”. Lo ha sottolineato Guido Rasi, consulente del generale Figliuolo per la campagna vaccinale, al convegno ‘Sicurezza dei Medici e degli Operatori Sanitari in tempo di Pandemia’, promosso a Bari dalla Federazione nazional degli ordini dei medici (Fnomceo) in occasione della Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari che si celebra oggi. Rasi ha anche rilevato che, in merito alla gestione della pandemia, “il 90% delle decisioni prese in Italia sono state corrette ma fondamentale è la comunicazione, e le decisioni vanno prima spiegate alla popolazione”. Inoltre, “bisogna puntare sulla formazione in tempo reale degli operatori.. Complessivamente – ha concluso – c’è stata una buona gestione, sia pure con degli errori, ma poteva essere molto peggio”.
Covid: rapida diffusione dei casi in tutta Italia
E’ in corso in tutta Italia una rapida diffusione dei casi di Covid-19, al punto che in due giorni si rileva la crescita di almeno il 10% in 78 province su 107, probabilmente sulla spinta della nuova sotto-variante di Omicron; la curva degli ingressi nelle terapie intensive sta frenando la discesa e si prepara a crescere, e frena anche la discesa della curva dei decessi. Lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “I risultati dell’analisi dei dati dell’epidemia di SarsCov2 aggiornati all’11 marzo mostrano una rapida diffusione del contagio su tutto il territorio nazionale”, rileva l’esperto. “A livello nazionale, la curva media della percentuale dei positivi ai test molecolari sale dal 9.5% circa di otto giorni fa a circa l’11.5%. Frena la discesa la curva dei decessi e quella degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, e l’analisi delle differenze settimanali indica che quest’ultima curva dovrebbe iniziare a crescere già dal 12 marzo”, prosegue Sebastiani. La stessa tendenza emerge al livello delle province, dall’analisi dei dati dei positivi ai test (antigenici e molecolari): “in due giorni è aumentato da poco più di 2/3 delle 107 province a 101, il numero di province per le quali l’analisi delle differenze settimanali fornisce un trend di crescita e nelle quali l’incidenza negli ultimi sette giorni è maggiore di quella dei sette giorni precedenti”. Le province in cui l’aumento è di almeno il 10% sono aumentate da 43 a 78 e l’aumento minimo rilevato nelle prime 43 è passato dal 10% al 26%. “La grande velocità di diffusione, seppure al momento non descrivibile e quantificabile attraverso un modello esponenziale, e i dati del sequenziamento della Omicron fino al 9 marzo, suggeriscono che si tratti di una sotto-variante della Omicron. Ulteriori dati di sequenziamento saranno utili per validare o rigettare questa ipotesi”, osserva il matematico. “Tra le altre possibili cause ci sono – prosegue – la rigidità di quest’ultima parte dell’inverno e l’allentamento delle misure restrittive, come l’obbligo della mascherina all’aperto, sia per gli effetti diretti che induce, ma anche per quelli indiretti risultanti in un generale rilassamento, che è comprensibile, ma che andrebbe evitato”.
Ecco i dati in Italia
Sebastiani rileva inoltre che, “seppure la variante Omicron induca una sintomatologia mediamente più lieve della Delta, specialmente nei soggetti vaccinati, la sua grande diffusività permette che vengano raggiunti soggetti fragili, col risultato che la scorsa settimana abbiamo avuto in media circa 190 decessi al giorno. Chi vuole ignorare questo dato, oltre ad essere criticabile dal punto di vista etico, lo è dal punto di vista della razionalità, in quanto non si rende conto degli effetti indiretti generati dal surplus di lavoro per gli operatori sanitari, sia in relazione agli aspetti medici che a quelli burocratici, a scapito della salvaguardia e cura della loro stessa salute, anche se non hanno danni diretti dal Covid”. Di seguito i valori delle variazioni percentuali dell’incidenza settimanale per le province italiane e i corrispondenti valori dell’incidenza negli ultimi sette giorni per 100.000 abitanti: Catanzaro (103, 470), Sassari (81, 860), Agrigento (72, 1120), Perugia (71, 1.040), Trapani (68, 990), Grosseto (64, 910), Enna (58, 810), Viterbo (55, 520), Terni (54, 930), Cosenza (54, 720), Caltanissetta (53, 760), Ascoli Piceno (50, 930), Lecco (49, 290), Avellino (49, 630), Benevento (48, 700), Vibo Valentia (48, 1.090), Ragusa (45, 990), Crotone (45, 900), Matera (42, 840), Latina (42, 700), Frosinone (40, 670), Livorno (39, 690), Trieste (38, 500), Massa Carrara (37, 640), Caserta (36, 640), Lucca (35, 770), Ancona (34, 740), Bolzano (34, 760), Rieti (33, 700), Bari (33, 620), Aosta (33, 220), Como (32, 370), Firenze (32, 430), Palermo (31, 760), Pisa (31, 530), Pordenone (30, 330), Piacenza (30, 250), Lecce (29, 1.120), Roma (28, 560), La Spezia (26, 460), Salerno (26, 520), Milano (26, 350), Cagliari (26, 570), Brindisi (25, 550), Arezzo (24, 720), Siena (23, 830), Napoli (23, 430), Vercelli (22, 310), Barletta-Andria-Trani (22, 530), Catania (21, 500), Prato (21, 280), Macerata (20, 720), Messina (20, 950), Teramo (20, 620), Forlì-Cesena (20, 400), Venezia (19, 670), Pesaro e Urbino (19, 470), Oristano (19, 790) Vicenza (19, 530), Nuoro (18, 270), Genova (18, 530), Bergamo (17, 190), Alessandria (17, 390), Modena (16, 300), Udine (16, 310), L’Aquila (16, 620), Treviso (13, 500), Savona (13, 430), Pistoia (12 , 410), Potenza (12, 620), Padova (12, 600), Taranto (12, 540), Bologna (11, 400), Foggia (11, 600), Verbano-Cusio-Ossola (11, 410), Monza e della Brianza (11, 310), Fermo (11, 80), Asti (10, 260), Siracusa (10, 760), Pavia (9, 320), Imperia (9, 300), Brescia (8, 290), Varese (8, 320), Ferrara (8, 370), Rimini (8, 360), Verona (7, 420), Torino (7, 300), Reggio Calabria (6, 940), Pescara (6, 530), Ravenna (6, 380), Rovigo (5, 430), Mantova (5, 370), Parma (5,270), Campobasso (4, 640), Reggio Emilia (4, 320), Cuneo (4, 180), Novara (4, 220), Sud Sardegna (3,470), Chieti (3, 550), Trento (3, 350), Cremona (2, 320), Biella (0,220), Lodi (-1, 230), Gorizia (-3, 300), Isernia (-5, 500), Belluno (-7, 390), Sondrio (-8, 240).
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