Situazione critica alla Rsa Sereni Orizzonti, di via Messina Marine, a Palermo. Sono sessantasei i positivi tra degenti e operatori. Sono già una ventina gli operatori socio sanitari contagiati. E sono solo tre, in questo momento, gli infermieri che si alternano nei cinque piani dell’edificio, “con turni massacranti”.

“La situazione dentro l’Istituto Geriatrico Siciliano sta degenerando”: la Fp Cgil ha sollecitato stamattina, con una nota all’Asp e al Prefetto, che “la struttura e le persone presenti vengano messe in sicurezza” e l’invio di “personale che possa dare il cambio agli operatori già stremati oltre che impauriti”.

A confermare lo stato di emergenza per il focolaio Covid è stata, da Udine, la stessa direzione della Sereni Orizzonti che gestisce la residenza assistenziale, dopo la lettera con cui la Fp Cgil Palermo venerdì aveva lanciato l’allarme chiedendo all’Asp un intervento immediato.

“La Sereni Orizzonti spa ci ha comunicato di aver accertato la positività di 66 persone tra degenti e operatori. Purtroppo, nel corso di questo fine settimana i casi sono aumentati considerevolmente, almeno tra gli operatori, che grazie al drive in della Fiera del Mediterraneo, hanno effettuato altri tamponi risultati purtroppo positivi. Alcuni di loro erano risultati negativi al tampone rapido effettuato presso la struttura. Il numero dei positivi è salito ancora”. Tre i casi più gravi dentro la Rsa, trasportati al pronto soccorso.
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“Siamo di fronte ad una situazione davvero drammatica, se si pensa che per 74 pazienti distribuiti su cinque piani, ci sono attualmente disponibili solo tre infermieri che si stanno alternando con turni massacranti – aggiunge Morello – Chiediamo al Prefetto di Palermo e alla Asp di volere mettere in atto tutti gli strumenti necessari per tentare di arginare il propagarsi di questo virus all’interno della struttura, che sta mettendo a repentaglio la salute dei degenti e degli operatori”.

La Fp segnala inoltre un altro focolaio presso la Casa di Riposo SS. Salvatore di via Altarello, 2, che ha coinvolto degenti e operatori.

“Ci risulta – continua Morello – che ancora l’Asp non abbia effettuato il primo screening necessario per capire e circoscrivere la situazione prima che la stessa degeneri come all’Istituto Geriatrico Siciliano”.