La protesta delle lavoratrici e dei lavoratori collegati ai call center Covisian ed Almaviva continua ad oltranza e ci si prepara all’organizzazione di un corteo. L’incontro al ministero del Lavoro di questa mattina, in cui Ita (ex Alitalia controllata dallo Stato, ndr) ha disertato il confronto ha innescato l’immediata reazione: “Un comportamento – hanno commentato le segreterie territoriali di Palermo di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl tlc – che ha Indignato e offeso i lavoratori e l’intera comunità palermitana. È un fatto irresponsabile che rischia di trasformarsi in un vero e proprio massacro sociale e compromettere l’intero settore, generando una ricaduta devastante nel nostro territorio”. Organizzato per domani, venerdì 22 aprile, un corteo che partirà alle 10 da piazza Croci a Palermo.
L’attuale situazione
Al governo nazionale era stato trovato l’accordo per la messa in sicurezza di 540 lavoratori palermitani che erano impegnati sulla commessa dell’ex Alitalia, oggi Ita. Ma oggi 220 lavoratori sono passati in Covisian in clausola sociale e 350 in Almaviva in ammortizzatore sociale a zero ore. Covisian ha rescisso il contratto con Ita e ha avviato le procedure di licenziamento dei lavoratori assorbiti ma soprattutto non c’è nessuna certezza sulla messa in sicurezza di tutti i lavoratori del call center.
Le richieste
“Chiediamo al governo nazionale e alla sua massima espressione, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, – si legge in una nota dei sindacati – un intervento immediato e risolutivo nei confronti di Ita, società al 100% di proprietà dello Stato, alla quale è stato permesso di avviare una gara al massimo ribasso che elude proprio le leggi italiane. Chiediamo la ripresa immediata del tavolo ministeriale sospeso in data 20 aprile. Continueremo a lottare senza sosta affinché l’accordo sottoscritto da Covisian in sede ministeriale in data 21 ottobre 2021 non venga disatteso. Chiediamo la ripresa immediata del tavolo ministeriale per il rispetto di quanto sottoscritto e la garanzia occupazionale per tutti i 543 lavoratori di Ita”.
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