La commissione regionale Antimafia aprirà un’indagine sull’incendio avvenuto alla discarica di Bellolampo. E’ quanto annuncia il presidente della Commissione Antimafia Antonello Cracolici, presente questa mattina in un sopralluogo condotto all’interno dell’impianto alle porte di Palermo. I componente dell’organo di controllo della Regione Siciliana si sono in particolare soffermati sullo stato in cui versa la IV vasca dopo il rogo del 25 luglio. Un sopralluogo nel quale alcuni dirigenti dell’azienda hanno fornito alcune ipotesi sulle cause scatenanti.
Cracolici: “Faremo ulteriori approfondimenti”
Oltre al presidente Antonello Cracolici, al sopralluogo hanno partecipato il presidente di Rap Giuseppe Todaro, il sindaco Roberto Lagalla e i deputati regionali Marco Intravaia e Roberta Schillaci. “E’ un primo sopralluogo. Faremo ulteriori approfondimenti – ha chiarito il deputato del Partito Democratico -. Da quello che ci viene riferito, sembrerebbe che il fuoco sia partito nell’ora di punta del caldo (alle 14 n.d.r.). Ciò dimostra probabilmente che il calore è stato il motivo dell’accensione, attraverso fattori stimolanti come il vetro. Questa è un’area inaccessibile al piromane di professione. E’ possibile che qui si sia per davvero verificata un’autocombustione. E’ una cosa che abbiamo il dovere di approfondire ulteriormente”.
Al momento si tratta solo di ipotesi
Al momento, si tratta solo di ipotesi sulle quali gli inquirenti dovranno fare luce, anche attraverso la supervisione delle immagini di videosorveglianza all’interno dell’impianto di Bellolampo. “In questo momento sto ascoltando quello che mi viene riferito dai responsabili della struttura – ha chiarito Cracolici -. So che i carabinieri hanno fatto un accesso. Chiederemo una valutazione degli organi inquirenti. Nessuno di noi ha competenza tecniche per fare una valutazione. Chiameremo degli esperti e le forze dell’ordine, anche per provare a capire se c’è un lavoro dell’autorità giudiziaria. Adesso vedremo quello che verrà fuori. Al di là del fatto delle cause, rimane il fatto che c’è un sito che rischia di diventare una bomba che può esplodere da un momento all’altro. L’eccezionalità dei 50 gradi di Palermo potrebbero diventare la normalità nei prossimi anni. Dobbiamo quindi pensare a nuove strutture per affrontare queste sfide”.
Il tema del futuro
Un episodio, quello avvenuto il 25 luglio, che secondo l’esponente Dem deve far riflettere la politica regionale. “Il tema che si pone per questa discarica è il suo futuro. Al di là del fuoco che costituisce oggi l’emergenza per la discarica e per un’area vasta dell’hinterland di Palermo, con tutte le conseguenze sulla salute pubblica, dovremmo incominciare a fare una riflessione sulla gestione dei rifiuti, allontanando i siti di conferimento dalla prossimità delle aree urbane. E’ un tema che non si risolve domani mattina. Occorrerà affrontarlo con il piano rifiuti. Assieme dovremmo cominciare ad affrontare il tema del futuro per i rifiuti di questa enorme area urbana“.
La necessità di fare prevenzione
Non è la prima volta che si verifica un incendio all’interno dell’impianto di Bellolampo. Fatto che spinge ad una riflessione anche sul tema della prevenzione. “Non c’è dubbio – sottolinea Cracolici – che qualche elemento infrastrutturale serva. Penso a sistemi di vigilanza attraverso gli infrarossi. La Rap qui ha un’organizzazione che prevede la vigilanza anti-incendio. Nel caso specifico, appena sono intervenute le squadre sono andati fuori uso gli impianti idraulici dei cingolati. E’ evidente che ci siano una serie di concause. Ma l’esperienza ci deve insegnare che dobbiamo migliorare anche la tecnologia e l’organizzazione del sistema di vigilanza, che non può essere solo visiva. Bisogna dotarsi di una tecnologica che non solo segnali gli incendi ma sia in grado di spegnerli”.
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