• È disponibile il nuovo vademecum SIBaTer “Le Cooperative per la valorizzazione dei beni comuni”, in collaborazione con Confcooperative e Legacoop
  • Si tratta di spunti innovativi per sostenere lo sviluppo locale e la valorizzazione del capitale umano
  • All’interno un focus sulle potenzialità dei beni confiscati: in Sicilia oltre 6000 gli immobili in gestione

È stato pubblicato il nuovo vademecum SIBaTer “Le Cooperative per la valorizzazione dei beni comuni”, in collaborazione con Confcooperative e Legacoop, nato per sostenere le politiche di sviluppo locale e la valorizzazione dei beni comuni. Si tratta di un nuovo punto di vista, atto ad offrire spunti di riflessione innovativi e sostenibili per quei Comuni e quelle Comunità locali che puntano a valorizzare il capitale umano, le esperienze di cooperazione e le risorse del territorio. Tutto ciò è in linea con gli obiettivi di SIBaTer in quanto progetto di «Supporto istituzionale all’attuazione della Banca delle Terre», gestito da ANCI – «Associazione Nazionale dei Comuni italiani, con il supporto tecnico della sua Fondazione IFEL –« Istituto per la Finanza e l’Economia Locale».

Il focus su tutta l’Italia

Un focus interessante, nella recente guida pubblicata, è stato riservato al tema delle aziende e dei beni confiscati e alle specificità delle cooperative che li gestiscono. L’argomento, come si legge dal Vademecum «riguarda l’Italia intera, dal Mezzogiorno, dove storicamente l’insediamento mafioso è nato e cresciuto, fino al Centro Nord».

Le cooperative sociali e i consorzi che gestiscono i beni confiscati

I numeri descritti nel vademecum SIBaTer saltano agli occhi: in Italia «18 mila immobili in gestione (il 68% nelle regioni del Mezzogiorno), per oltre il 37% terreni (agricoli, edificabili o non identificati) e oltre 16 mila immobili destinati (di cui l’83%, 13 mila nelle otto Regioni del Mezzogiorno), per circa il 30% terreni (agricoli, edificabili o non identificati) (dati Open Regio, estrazione 21 Ottobre 2020). Dentro questi numeri, da recente censimento di Libera, i soggetti impegnati nella gestione dei beni confiscati sono 720, di cui circa 200 sono tra cooperative sociali e consorzi».

Lo sviluppo sociale ed economico

Da tali considerazioni, SIBaTer ha sostenuto che il tema dei beni confiscati, pur nella sua complessità, «rappresenta un giacimento, forse non utilizzato pienamente, di aziende e beni che possono diventare il fulcro di uno sviluppo sociale ed economico nuovo».

Un iter complesso

«La complessità normativa»- ha sottolineato lo studio – «e la numerosità degli enti coinvolti nel processo, dalla fase di gestione e ausilio, fino al trasferimento dei beni e la loro assegnazione definitiva o provvisoria, a seconda dello stato di giudizio, al riuso sociale fino alla eventuale vendita, rende il tema ancora più complicato». Si specifica, infatti, che dal sequestro alla restituzione alla collettività, è possibile distinguere un iter complesso che consta di più fasi: ad esempio, dal sequestro del bene ad opera dell’autorità giudiziaria e del tribunale di competenza sino all’ assegnazione definitiva del bene che diventa di proprietà dello Stato, e alla restituzione dello stesso alla collettività. Inoltre «il Codice anti mafia e le recenti linee guida dell’Agenzia “Linee guida per l’amministrazione finalizzata alla destinazione degli immobili sequestrati e confiscati” prevedono la possibilità di assegnare, tramite procedura ad evidenza pubblica – bando, i beni direttamente agli enti previsti dalla legge».

La Sicilia prima regione d’Italia con oltre 6mila immobili in gestione

Consultando i dati aggiornati (in data 06-02-2021) e messi a disposizione dal ANBSC, «Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata», si evidenzia che la Sicilia con 6309 “immobili in gestione” – ove una parte considerevole è costituita da terreni agricoli, 2571 – si attesta come la prima Regione d’Italia. I dati sono consultabili su https://openregio.anbsc.it/statistiche e https://www.benisequestraticonfiscati.it/immobili_29.html

Di seguito gli immobili in gestione provincia per provincia:

• Palermo: 2256

• Trapani: 1423

• Caltanissetta: 681

• Messina: 811

• Catania: 472

• Agrigento:446

• Enna:114

• Siracusa: 94

• Ragusa: 12

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