C’è preoccupazione da parte dei deputati regionali di Attiva Sicilia per le sorti di due importanti realtà economiche a Palermo: l’ex Auchan del Conca d’Oro e la Rinascente di via Roma. A rischio ci sono, infatti, circa 350 posti di lavoro che si aggiungono a quelli della vertenza della Coop Alleanza 3.0.  Per questo Attiva Sicilia ha presentato un’interrogazione a firma di Angela Foti, Matteo Mangiacavallo, Valentina Palmeri, Sergio Tancredi ed Elena Pagana, rivolta al presidente della Regione Siciliana e all’assessore regionale delle Attività produttive “per sapere se il Governo regionale stia monitorando la situazione della perdita dei livelli occupazionali in Sicilia e se è sua intenzione farsi portavoce della situazione problematica del territorio, nelle sedi nazionali opportune, per giungere a soluzioni tali da garantire il salvataggio dei posti di lavoro”.

“In una situazione come quella che stiamo vivendo oggi – affermano i deputati di Attiva Sicilia – in cui bisogna concentrare e massimizzare gli sforzi per aiutare e risolvere i problemi dell’economia siciliana legati anche alle conseguenze della pandemia di Covid-19, è fondamentale garantire la prontezza di intervento e la ‘presenza’, affinché si possano dare speranze concrete a chi oggi vede sgretolare le certezze di sostentamento per sé e per la propria famiglia”.

Rinascente Palermo non deve chiudere” con questo slogan i lavoratori della sede di via Roma hanno deciso di lanciare una petizione sulla piattaforma ‘change.org’ da inviare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte, al ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, al ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli e al ministro del lavoro Nunzia Catalfo. La chiusura è prevista per fine ottobre, a rischio 100 posti di lavoro più l’indotto. Con la petizione, alla quale hanno aderito in poche ore oltre 450 persone, si chiede si chiede l’istituzione immediata di un tavolo di crisi con tutte le istituzioni nazionali, regionali e comunali, le associazioni datoriali ed i sindacati, affinché i lavoratori vengano garantiti e la Rinascente non vada via da Palermo.

 

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