Ricorre oggi il XXIII anniversario della morte in servizio del caposquadra Giuseppe Siciliano, insignito della medaglia d’argento al valor civile, oltre al riconoscimento di “Vittima del Dovere”, a seguito di un intervento di soccorso tecnico urgente, avvenuto in via Pagano a Palermo l’11 marzo 1999. Intervento che per lui fu fatale.

Alla sua memoria nel novembre del 2017 il comando ha intitolato la sede distaccata di Corleone mentre l’amministrazione comunale di Palermo, riconoscendo il gesto eroico compiuto da un proprio figlio, ha ritenuto di intitolargli la villetta presente nei paraggi del luogo del crollo che ne causò la morte.

La cerimonia di commemorazione

Proprio nella villa si è svolta questa mattina alle 10.30 la cerimonia di commemorazione alla presenza di autorità civili, militari e religiose, con la commossa partecipazione dei parenti e dei colleghi di allora più cari. Il comandante, insieme alla moglie dello scomparso Giuseppe, il viceprefetto aggiunto di Palermo Pietro Barbera e l’assessore del comune Maria Cinzia Mantegna, hanno deposto le corone d’alloro davanti alla lapide commemorativa.

La sentita e commossa cerimonia si è conclusa con il discorso del comandante dei vigili del fuoco del capoluogo siciliano Sergio Inzerillo che ha ricordato come si sono svolti gli eventi.

Il ricordo del sindaco Orlando

“A distanza di 23 anni – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando – ricordiamo un eroe normale che facendo il proprio dovere ha vissuto una tragedia, mettendo insieme gli affetti familiari con la sua professionalità”. Il primo cittadino prosegue nel ricordo del vigile del fuoco scomparso nell’adempimento del proprio dovere: “A Giuseppe Siciliano, che considero vittima dell’illegalità, di quel sacco di Palermo voluto dal sistema politico-mafioso che governava la città e che ha causato moltissimi morti, l’amministrazione comunale ha dedicato negli anni scorsi una targa e uno spazio pubblico completamente recuperato perché la sua figura rappresenta un forte esempio di legalità, senso del dovere e difesa del diritto alla vita”.