All’Ars approda un ddl (disegno di legge) per sostenere madri e figli che decidono di ripudiare la mafia e allontanarsi dal nucleo familiare. Un testo che ha messo d’accordo trasversalmente diverse forze politiche. Un plauso arriva dall’ordine degli assistenti sociali.

Il plauso

“L’ordine degli assistenti sociali di Sicilia plaude al Ddl trasversale firmato da tutti i capogruppo all’Ars per trasformare in legge il progetto ‘Liberi di Scegliere’ del giudice Roberto Di Bella”. Lo dice in una nota il presidente degli assistenti sociali dell’Isola, Giuseppe Ciulla. Viene sottolineata l’importanza di dare “sostegno normativo ad un protocollo sperimentale”. Testo che, sempre secondo Ciulla, “ha dimostrato nei fatti la sua utilità e che ha permesso già a più di 100 giovani e a molte madri di ricostruirsi una vita lontano dai contesti mafiosi di appartenenza”.

L’augurio di approdare presto in aula

“Ci auguriamo – aggiunge Ciulla – che il disegno di legge vada presto in aula e che sia approvato, prevedendo anche una dotazione finanziaria per sostenerlo”. “Liberi di scegliere” nasce una decina di anni fa quando Di Bella era in servizio al tribunale per i minorenni di Reggio Calabria. Le intuizioni del giudice, oggi presidente del tribunale per i minorenni di Catania, sono diventate negli anni un protocollo d’intesa. Ad averlo sottoscritto dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, Procura nazionale antimafia, tribunale e Procura della Repubblica per i minorenni. Ci sono anche le firme della Procura distrettuale di Reggio Calabria, dell’associazione Libera e della Cei, la conferenza episcopale italiana.

A luglio prossima scade il protocollo

A luglio 2020 è stato siglato l’ultimo rinnovo triennale del protocollo con l’adesione anche di ministero dell’Università, Istruzione e ministero dell’Interno. Il ddl all’Ars per familiari che ripudiano la mafia inoltre riprende l’esperienza virtuosa delle equipe multidisciplinare integrate (Emi). Fu sperimentata dal tribunale per i Minorenni di Catania e da tutti gli uffici giudiziari della stessa città. Dopo la Regione Calabria anche la Sicilia potrebbe approvare una normativa di fondamentale importanza nella prevenzione del disagio minorile legato ai contesti di criminalità organizzata.

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