Decimo giorno di sciopero della fame per Biagio Conte, il missionario laico fondatore della Missione Speranza e Carità di Palermo. Conte è in protesta per difendere i diritti di Paul, un 51enne gambiano, da molti anni in Italia e ospite della Missione, che adesso rischia l’espulsione dal nostro Paese.
Fratel Biagio, come tutti lo chiamano, e Paul, da stamattina hanno le catene alle caviglie.
Dal suo giaciglio di cartone, in piazza Don Puglisi a Brancaccio, il missionario ha scritto stamane un messaggio pensando all’Africa: Eccolo:
“Non possiamo dimenticare la storia, ci sono ancora dei solchi profondi degli anni della schiavitù, della deportazione.
In questo periodo vi è un ritorno alla sopraffazione e alla disumanizzazione.
Negli anni passati avevamo superato questo periodo negativo della storia, nelle nostre coscienze era maturato un cambiamento che tutto questo non accadesse mai più.
In questi ultimi tempi purtroppo c’è stato un ritorno ai tempi bui.
Tutti quei paesi africani che hanno subito deportazioni dei loro popoli, dovevano ricevere un aiuto, un sostegno concreto per le loro terre ma invece non abbiamo dato nulla, abbiamo tolto le risorse, colonizzando interi territori.
Negli ultimi anni, siamo stati invasori con le multinazionali, qual è stato il risultato?
Che stanno impoverendo l’ Africa. Una piccola minoranza di africani ha ricevuto ricchezze, e tutto il resto del popolo è affamato creandosi cosi una nuova emigrazione (deportazione).
Questo popolo affamato, i nuovi profughi, scappano per cercare una terra promessa, un luogo dove ricominciare.
Adesso dopo anni e dopo aver ricevuto e nutrito una speranza, a tanti fratelli che stavano ricostruendo la loro vita si rischia di togliergli la speranza, con metodi (leggi) ingiusti che oggi ci riportano ad una nuova schiavitù, ad una nuova tratta.
Li stiamo giudicando annientando e condannandoli a rientrare forzatamente nei loro paesi.
Con quale rischio? Un ritorno fortemente negativo e ingiusto.
Ma abbiamo capito che l’Africa è il futuro e la nostra Speranza?
Attendiamo che si spezzino le catene mettendo così fine alle ingiustizie.
Questo appello non è per una parte politica o per un’altra parte politica ma per tutta l’umanità”.
Moltissime le persone dalla Chiesa, della politica e della società civile che stanno manifestando solidarietà a Biagio Conte, che ieri ha anche ricevuto la visita dell’imam Boulaalam.
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