“La Sicilia è la Regione che in assoluto paga più di tutte storici ritardi e incompetenze sul fronte della depurazione. Siamo partiti da una situazione disastrosa, mentre oggi dopo due anni il quadro è chiaro e siamo al lavoro in tutti gli agglomerati”. Lo afferma il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione, Enrico Rolle, che fa il punto sugli interventi in Sicilia, la principale destinataria della procedura d’infrazione (causa C-565/10) per la quale l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea a pagare una multa che interessa nell’isola oltre tre milioni di cittadini.

 

“Oggi il Commissario – spiega Rolle – ha in carico la gestione di sessantasette interventi in Sicilia. Non tutti, come è chiaro, partono dallo stesso stato di avanzamento. Il lavoro più difficile è stato proprio fare ordine nella confusione, eliminare resistenze e croniche inefficienze, rimediare a ritardi per riavviare procedure amministrative impantanate o ferme anche per motivi giudiziari. Abbiamo bandito procedure per progettazione e lavori, fornendo anche un importante impulso al mercato dei servizi di ingegneria con gare che solo in Sicilia hanno avuto un importo complessivo di 43 milioni di euro”.

 

“Il risultato di questo lavoro, che è ancora lungo ma che ci fa ben sperare – prosegue il Commissario Rolle – va dunque valutato in tutta la sua profondità e complessità. Abbiamo 19 interventi per 180 milioni i cui lavori sono o in corso (in 13 casi) o in fase di avvio. I 48 interventi rimanenti, per 1,2 miliardi di euro, sono per i motivi detti nelle fasi precedenti all’avvio dei lavori: in diciannove casi già si stanno completando le progettazioni esecutive. Il 2020 sarà un anno decisivo con l’apertura di gran parte dei cantieri e l’avvio della progressiva uscita dalle infrazioni per gli agglomerati resi conformi”.

 

“A Palermo – prosegue Rolle – lavoriamo in contemporanea a tredici interventi: due cantieri sono terminati, tre lo saranno entro fine anno e uno a marzo del 2020. Nel capoluogo le sfide principale sono il depuratore di Acqua dei Corsari, opera da oltre 26 milioni, per il quale sono stati aggiudicati i lavori e stipulato il contratto di appalto, e il completamento del Collettore Sud Orientale, per il quale stiamo per pubblicare la gara per l’affidamento dei lavori”.

 

“A Catania – aggiunge il Commissario – firmeremo a breve i contratti per sette lotti di progettazione della rete fognaria con altrettante ditte vincitrici. Mai si era registrato in quella città un simile avanzamento nelle procedure per un sistema di fognature degno di una città del genere, che oggi copre meno di un catanese su tre. Nella provincia, a Misterbianco, stiamo portando avanti il più grosso adeguamento di un depuratore e rete fognaria, per oltre 290 milioni di euro, che migliorerà sensibilmente la gestione delle acque di undici comuni dell’agglomerato”.

 

“Anche nelle altre province – spiega Rolle – stiamo raccogliendo risultati e operando con determinazione: penso, solo a titolo di esempio, ai lavori partiti per gli impianti di Castelvetrano. Ricordo inoltre – prosegue – che il Commissario e la sua Struttura non derogano al Codice degli appalti, dunque si confrontano senza poteri ulteriori con quelle stesse dinamiche che hanno portato la Sicilia in decenni ad essere la maglia nera d’Italia sul fronte della depurazione”. “Con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – conclude Rolle – è in corso un’interlocuzione seria e concreta, che ha permesso recentemente di integrare le risorse finanziarie disponibili con ulteriori 300 milioni di euro destinati a interventi necessari per recuperare il tempo perduto su tutto il territorio nazionale”.