“Alla luce delle decisioni intraprese per fronteggiare la pandemia e le scelte sociali inesistenti assunte dal governo regionale e per la mancanza totale di ascolto, ritengo non ci siano più le condizioni per proseguire il percorso politico che con tanto slancio avevo intrapreso con Diventerà Bellissima. Per questo motivo annuncio le dimissioni da commissario cittadino e componente della Direzione regionale”.

Lo afferma Stefania Munafò che aggiunge: “È stata un’esperienza positiva perché mi ha consentito di continuare a stare tra la gente e vivere i bisogni di coloro che sperano in un cambiamento che tuteli i più deboli certamente arricchendomi di un patrimonio umano che mi ha ancor più forgiato, ma senza avere avuto l’opportunità di lavorare per la collettività e di confrontarmi con il movimento che ho rappresentato per conto dei cittadini desiderosi di voler cambiare questa nostra terra.

Ho sempre lavorato a servizio della collettività e del territorio già da consigliere di circoscrizione e da consigliere comunale della città di Palermo, portando avanti tante battaglie sempre nell’interesse di tutte le categorie e del territorio. La mia decisione di lasciare i vertici di Diventerà Bellissima è però inevitabile di fronte al modo in cui il governo regionale sta vagheggiando per fronteggiare la diffusione del virus, purtroppo con risultati che, a mio avviso, sono del tutto fallimentari.

Tutto questo per altro non avendo mai ottenuto un confronto costruttivo con chi avrebbe potuto fornire indicazioni utili a comprendere le reali difficoltà degli operatori sanitari medici, infermieri, tecnici, oss e soprattutto dei cittadini e dei pazienti”.

Intanto monta la polemica sulle scuole in Sicilia e in particolare a Palermo e nel Palermitano. Il Ministro Azzolina insiste nel considerare le scuole un luogo sicuro e parla di dati incoraggianti secondi i quali solo il 3,5% dei focolai del paese sono nelle scuole. Ma al Ministro non crede nessuno e si  moltiplicano i sindaci che chiudono le scuole. A Cefalù sono già chiuse per tutta la settimana e non si esclude una proroga, altrettanto a Bagheria e perfino la città di Palermo minaccia di chiudere le scuole di ogni ordine e grado già da lunedì

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